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5 domande a Chris Carpi
Cosa direste di voi o come vi descrivereste in un breve annuncio? Non ho un carattere facile. Amo le cose semplici e le idee geniali. Mi piace la provocazione perché risveglia gli animi... Non sono un nostalgico. Sono per un modernismo consapevole e intelligente. Non mi piace la mediocrità. Ho sempre avuto - e avrò sempre - un forte rigetto per la politica e soprattutto per i partiti.
Non ho mai capito se sono un pessimista moderato o un ottimista contenuto. Non mi piace lo sport di competizione. Amo la montagna. Vado matto per i libri. Mi piace la buona cucina e soprattutto amo cucinare. Non ho la TV perché non la sopporto e la considero una vera arma di "distrazione di massa". Ah... dimenticavo: ho molta fiducia nelle donne e mi piacciono tanto. Qual è la cosa più importante che fa in una normale giornata lavorativa? La mia giornata tipo va da mezzanotte a mezzanotte. Nel mio lavoro, dove la creatività è d'obbligo, non esistono orari. Anche prendere un caffè al bar o leggere il giornale sono azioni che rientrano nell'ambito del lavoro. Anche la più piccola cosa fa parte di un modo di vivere e di pensare che bene o male si traduce in quello che si fa, o si produce, o si crea... eccetera. Ci racconti un bell'aneddoto della sua vita. Quando sono nato ma non me lo ricordo! Ci racconti una novità della Valle di Blenio che per lei è importante. Mi piace soprattutto vedere iniziative come la vostra... questo sito Internet ad esempio. Piccole cose che meritano di esser divulgate perché in fondo sono queste le idee che servono a qualcosa di concreto. Per fare cose importanti non servono capitali miliardari, ma idee sane che non vanno a finire nel solito "calderone" della mediocrità. Complimenti a tutto il team. Se lei fosse Consigliere di Stato, che cosa farebbe per la Valle? Non vorrei mai esserlo; ma se lo fossi farei un paio di cose. La prima è quella di sconsigliare alle autorità bleniesi di attuare il progetto "Terme di Acquarossa", almeno così come si vuol fare. Costruire le Terme con un albergo di lusso è l'idea più malsana che si possa concepire. Prima di tutto perché un turismo di lusso in Valle non ha senso per la semplice ragione che non c'è nulla da offrire ad un target di lusso. Cosa possono fare dei turisti "cinque stelle" in una regione dove la maggior parte dei ristoranti o bar chiudono alle otto di sera? Dove non c'è assolutamente nulla che possa soddisfare esigenze di questo tipo e dove nessuno offre loro aspettative plausibili. Inoltre nessuno è così sprovveduto da mettere a disposizione un capitale di tale importanza per un'operazione così assurda; a meno che non si tratta di capitali di provenienza illecita. In tal caso agli investitori poco importa del successo commerciale e dopo qualche anno - a smacco avvenuto - vedremo trasformare le "Terme" in un ennesimo bordello a "due stelle". Sarebbe invece più intelligente un progetto di ristrutturazione delle Terme, con capitali locali (magari una società per azioni), con una visione più modesta e adatta al nostro tipo di turismo, attuabile con un quarto dell'investimento proposto. E se veramente ci sono così tanti capitali (puliti) a disposizione sarebbero da utilizzare per rafforzare le strutture esistenti e magari dotare la Valle di una piscina o di altri impianti per attività sportive o culturali. Pur non essendo di idee conservatrici mi fa male vedere le trasformazioni violente e senza senso che in genere si succedono sul territorio. Uno dei tanti esempi è l'orrendo ponte di Negrentino, sicuramente un gioiello di ingegneria, ma fuori posto e che non serve a un cacchio perché quando uno arriva dall'altra parte torna indietro perché la chiesa è chiusa e gli stupendi affreschi che custodisce non si possono ammirare. Chissà quale analisi ha portato alla convinzione che il ponte sarebbe servito? Oggigiorno si dimentica spesso che nelle operazioni di intervento sul territorio uno dei fattori importanti di cui si deve tener conto è il background culturale locale che non si può scindere dall'ambiente circostante perché è parte di quello stesso tessuto che il tempo e la storia hanno accuratamente intrecciato. La seconda cosa che farei è quella di ripristinare la vecchia linea del trenino Biasca-Acquarossa e prolungarla fino a Olivone. A mio parere questa sarebbe un'opzione fattibile (infatti è già stata fatta una volta) e importante per il turismo nella Valle. Quello che non capisco è perché chi si occupa di turismo è sempre a corto di idee a parte le solite cose che non portano ssolutamente da nessuna parte. Viviamo in un paradiso sprecato.
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