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Blenio Café
Insegnare l'arte
dell'ospitalità nelle
scuole?
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Axel
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inserito il: 2.10.2006 0:02 |
Il turismo è uno dei principali motori economici del Ticino ed anche nella nostra valle (alberghi, rustici, capanne, impianti di risalita, ecc.). Ne traiamo, direttamente o indirettamente, un notevole beneficio, ma quante volte ci lamentiamo del turista? Vogliamo i suoi soldi, ma lui non lo vogliamo. È vero che molte volte ci immaginiamo il turista come l'italiano che va sul Lucomagno, che non spende niente in loco e ci lascia l'immondizia, o magari lo svizzero-tedesco nostro vicino che ovunque ha messo i famigerati cartelli "Privat", anche se siamo stati noi stessi a vendergli il rustico. Ma che percentuale rappresenta questo tipo di "turista"? Credo che la maggioranza sia sempre silenziosa, anche fra i turisti, sono quelli che riempono le capanne e i rustici in estate e che lasciano qui un bel gruzzolo. Ho fatto questa premessa perché credo che bisognerebbe sensibilizzare i nostri giovani sull'importanza di questo settore economico e che per avere successo bisogna essere capaci di vendere anche un "piatto di buona cera", segno di ospitalità. Il turista che si sentirà ben accolto ed aiutato, molto probabilmente ritornerà o consiglierà altri a recarsi nella nostra regione (il buon passa parola). Fra tante settimane bianche, verdi, autogestite e chi più ne ha più ne metta, non ci potrebbe starci anche una settimana dell'"accoglienza dell'ospite"? Non potremmo fare un tentativo nella nostra scuola media?
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Giacomo
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inserito il: 2.10.2006 20:56 |
Ciao Axel, rispondo volentieri al tuo messaggio, dato che... mi sento un po' "direttamente interessato", abitando oltre frontiera ma frequentando la vostra bella valle in tutte le stagioni da oltre 30 anni. Forse hai anche ragione sul fatto dell'italiano che sale da voi, cerca la natura bella, rinfrescante e rilassante, ma non lascia nulla (soldi) in valle. Ma sai, bisogna vedere anche l'altro lato della medaglia, come in tutte le cose. Io frequento spesso anche un altro stupendo cantone, a voi molto vicino: i Grigioni. Tu vai a Disentis o anche i paesini più piccoli, li attraversi: in auto, in moto oppure in bici e cosa trovi??? La differenza con la vostra valle (che pur mi piace molto proprio per la sua identità ed integrità...) è molto grande, quasi abissale!! Nei Grigioni trovi accanto e fuori da bar, ristoranti e tea-room grandi cartelli, magari decorati con fiori, che recano scritte delle proposte per i turisti (e non), anche magari per pochi franchi (gelati, torte, piatti freddi tipici, formaggi e formaggini!). A Sedrun, recentemente, addirittura promuovevamo fuori da un bel tea-room la "NEAT Torte"!! Questo non vuol dire approfittare di noi turisti, ma vuol dire saper intelligentemente "cogliere le occasioni" che già si presentano (noi in valle veniamo!) con proposte genuine, di prodotti locali. I paesini, sempre nei Grigioni, hanno inoltre un aspetto molto più accogliente: bandiere un po' ovunque, fiori alle finestre o fuori da ritrovi pubblici, luci. Da voi, nulla di tutto ciò (non parliamo poi dell'inverno...). Come fanno le centinaia di auto che salgono al Lucomagno d'estate o in Campra d'inverno a fermarsi, se non ne hanno l'incentivo o un invito diretto? Per quelli come me, che la regione la frequentano e conoscono da tempo, il discorso è diverso perché con il tempo conosci gente, gerenti e luoghi. Ma per chi viene in valle la prima volta, la cosa non è evidente. In questo senso, trovo che un ruolo importante lo debbano giocare in prima linea i proprietari di bar e ristoranti, negozi, ecc. Non trovi? Ciao e... vi resto comunque sempre fedele. :-))
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Giacomo
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inserito il: 2.10.2006 21:00 |
Dimenticavo... La butto là, un po' provocatoria... l' "investimento" (da parte di gerenti e commercianti) per acquistare una bella lavagna nera, con gessetti colorati e coltivare o piantare dei bei gerani o fiori tipici, a quanto ammonta?
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stefano
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inserito il: 3.10.2006 4:25 |
Sono d'accordo con quello che dici, Giacomo, ma vorrei sottolineare due aspetti che, secondo me, fanno "la differenza".. nel senso che i turisti preferiscono varcare il passo. Innanzitutto il paesaggio; al turista che viene da fuori, ma anche a noi ticinesi, forse e probabilmente perché abituati a vedere sempre quello che ci circonda, i Grigioni offrono un qualcosa in piu', sia da un punto di vista naturalistico che architettonico.. In secondo luogo la mentalità.. L'investimento per la lavagna e i gerani (per riprendere la tua provocazione) non costa niente, e in diversi, mi sembra di poter dire, l'han pure già fatto.. Che non puoi comperare, è la mentalità. I Grigionesi, ma qui potrei citare anche molti altri "cittadini" d'oltr'alpe, hanno piu' rispetto per il proprio territorio e paesaggio; ci tengono maggiormente e sono piu' attaccati! Bisogna essere realisti. Un esempio (fra tanti): Scendi il Lucomagno d'estate (verso Disentis) e guarda sui due pendii della valle fin dove (a che altezza), come e con quale mezzi (falce) i contadini del posto tagliano il fieno. In valle (di Blenio) tutto questo non esiste piu' da un po'.. Tutto questo per dire che prima di mettere l'ovomaltina, nella tazza, ci vorrebbe il latte... Va bene abbellire e addobbare vetrine, ma forse, prima, bisognerebbe cambiare qualcos'altro.. Ciao
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Giacomo
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inserito il: 3.10.2006 5:37 |
Grazie Stefano per il tuo parere. certo, concordo pienamente con te. In fondo, tu hai detto e scritto nero su bianco, quello che io volevo in fondo lasciar trasparire. La mentalità è diversa, ma penso che alcune piccole cose, con poco sforzo, si potrebbero migliorare anche nella vostra bella valle. Ad esempio, si potrebbe iniziare a pensare ognuno un po' più in là del proprio... "orticello" e superare certe "rivalità", magari più sentite tra la popolazione di una certa età che non tra i giovani. Ma magari qui qualcuno di voi sa dirmi meglio se ciò corrisponde al vero o no. ciao
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Claudia
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inserito il: 4.10.2006 15:07 |
Salve a tutti, ho letto con interesse le vostre opinioni. Sono nata e cresciuta in Valle di Blenio, dove vivo tuttora. Ho studiato e lavorato fuori valle, e anche nei Grigioni (St. Moritz e Pontresina). E' vero che non possiamo paragonare la nostra valle a queste realtà ben diverse. Però come dice Giacomo, basterebbe poco. Ma è proprio questione di mentalità e non di soldi. Vi dico soltanto una cosa che magari può rendere l'idea. Da noi il turista è visto come un CLIENTE, nei Grigioni lo chiamano invece "GAST", cioè OSPITE. Forse solo nel nome si possono già capire molte cose. E allora smettiamola di piangerci addosso come vallerani, e diamoci una mossa.
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Giacomo
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inserito il: 4.10.2006 21:34 |
Ciao Claudia, mi ha fatto piacere leggere le tue righe. In fondo è lì che volevo arrivare, al... DATEVI UNA MOSSA. Ma da..."non vallerano" e non bleniese quale che sono, non mi son permesso di dirlo io... Mi fa però piacere vedere che ci sono giovani che hanno capito in fondo in quale direzione bisognerebbe andare... con poche spese, ma qualche sorriso e cortesia in più... (e qualche fiore... e qualche bandiera...) :-))
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ely79
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inserito il: 5.10.2006 17:20 |
Buongiorno a tutti! Bellissimo il "datevi una mossa".Secondo me bisognerebbe attaccare dei manifesti in tutta la valle con questa frase...no anzi..."diamoci una mossa"...(ovviamente è una battuta ma intanto l'ho fatta) hehehehe. Per quanto riguarda la mentalità, qua è dura, molto dura. Io dico solo una cosa: cominciamo con l'aiutarci a vicenda e lasciamo perdere le gelosie, gli orgogli di famiglia, ecc... che non portano a nulla. Sono sicura che con questo potremo procurarci posti di lavoro, qualche cosa in più in questa valle...pensando anche al futuro dei nostri figli, facciamolo almeno per loro! AIUTIAMOCI, SOSTENIAMOCI, cerchiamo di volerci un pochino in più di bene e ne otterremo profitto.
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marcello
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inserito il: 7.10.2006 12:39 |
Sono forse un po' fuori tema, ma visto che è stato citato il Canton Grigioni, metto giù alcune mie riflessioni. Premetto d'essere anch'io un ammiratore di questo cantone, per il modo in cui sa gestire le cose, non v'è dubbio... il Ticino ha un mucchio di cose da imparare. Ci sono però delle premesse fondamentali che il Ticino non ha. Primo fra tutti il GR non ha la 3a piazza finanziaria sul suo territorio, e soprattutto non ha Re Giorgio! Né Regine né giullari di corte. Politicamente è da considerarsi quasi monocolore, e le energie non vengono sprecate in campagne elettorali perenni. La ricchezza, contrariamente al TI, è ben ripartita sul territorio e non subisce la costante pressione dei comuni ricchi, Lugano in primis. La risorsa naturale più importante, cioè l'acqua, appartiene ai comuni, in TI secondo una legge risalente al 19.mo secolo l'acqua appartiene al cantone. I famosi Canoni d'acqua che da noi fruttano al Cantone ca 40Mio di franchetti, in GR e VS sono ripartiti fra comuni e cantone, e questo fa sì che le regioni di montagna godono di una buona autonomia finanziaria. A questo proposito non sono mancate e non mancano le iniziative per tentare di cambiare le cose: -Iniziativa dei comuni di Olivone-Quinto e S.Antonio, sottoscritta da più di 110 comuni ticinesi, rimasta lettera morta nei cassetti dal Consiglio di Stato. -Iniziativa del comune di Frasco, forse andremo a votare, ma se consideriamo che la RTV ha già espresso parere negativo, già possiamo immaginarne l'esito.
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Axel
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inserito il: 8.10.2006 3:11 |
Mi fa piacere che lo spunto di discussione abbia creato discussione (scusate il gioco di parole). Mi pare di capire che tutti, almeno quelli che scrivono in questo forum, siano concordi che si debba migliorare, partendo anche dalle piccole cose, come la lavagna o i fiori, e copiando quanto di buono ci sia a pochi chilometri da noi (Grigioni). Il problema rimane: cosa possiamo fare? Prescindendo dai fattori che noi bleniesi non possiamo modificare da soli (canoni d'acqua, ripartizione della ricchezza, ecc.), credo che qualcosina si possa fare, magari a medio e lungo termine, ma la costanza può premiare. Vorrei portare quale esempio il tema del riciclaggio. Quindici anni fà, io facevo le medie, si iniziava a parlare di questo tema a scuola. A casa nemmeno si sapeva cosa fosse, io, come molti altri compagni di scuola, abbiamo sensibilizzato i nostri genitori ed oggi qualcuno che butta ancora la bottiglia di vetro o le scatole di ferro nel sacco dell'immondizia passa, concedetemi il termine, un po' come lo "scemo del villaggio". Quindici anni fà nessuno avrebbe pensato all'introduzione della tassa sul sacco (evito qualsiasi polemica politica o ideologica, o giudizio di valore sulla tassa stessa) in una valle considerata "conservatrice". Tutte queste parole per arrivare alla conclusione: credo che insegnare l'arte dell'ospitalità e mettere in risalto l'importanza del turismo nella nostra valle debba partire dalla scuola, con il sostegno di Blenio Turismo, dei comuni e della classe politica nostrana. Sono convinto che fra 15 anni vedremo già dei notevoli miglioramenti, un maggiore benessere e molti più giovani troverebbero una possibilità di lavoro in valle.
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