Blenio Café
UFFICI POSTALI IN VALLE, QUALE FUTURO?
Moderatrici
inserito il: 17.12.2008 20:00
Cari utenti,
dal prossimo 2 gennaio chiuderanno gli Uffici postali di Prugiasco e Campo Blenio, che saranno sostituiti dal servizio "posta a domicilio", come avviene già in altri comuni e frazioni della Valle tra cui Torre e Dangio.

Per alcuni degli Uffici postali ancora rimanenti, il futuro sembra non essere assicurato.

Voi cosa ne pensate, di questo servizio pubblico e delle sue "strategie di mercato"?
Siete soddisfatti del servizio "posta a domicilio"?

Sulla tematica, una nostra gentile utente ci ha inviato un sondaggio, che pubblicheremo prossimamente.

Buona giornata,
Le Moderatrici
erika
inserito il: 18.12.2008 3:42
Un solo amaro commento: le ex-regie federali stanno cadendo sempre più in basso. Purtroppo con disagi notevoli sia per l'utenza che per i lavoratori del settore.
Potrei portare degli esempi disastrosi (che ho visto e constatato di persona), ma sarei troppo lunga. Mi riservo di citarli su questo forum se il "dibattito" andrà avanti.
Saluti a tutti. Erika
fabio
inserito il: 19.12.2008 12:38
È una delle tristezze se pensiamo che ogni misura di riduzione o chiusura d'attività in valle è un contraccolpo di portata non indifferente. Occorre tuttavia agire: per esempio, io ritengo che il Comune potrebbe creare un'azienda parallela di servizi comunali generali pronta a subentrare per confermare le attività tolte e per evitare determinati licenziamenti. Avere una struttura pronta e in più gestita da un ente pubblico, significa molto in questi tempi. Chissà poi che un lavoro del genere non possa essere fatto con sintonia e con benefici da parte di chi, in questo momento negativo si occupa di misure anticrisi (es: Assicurazione Disoccupazione, Cantone Confederazione ecc...)?
Da parte del Comune, un piccolo gruppo di lavoro per lo sviluppo di questa variante ci starebbe.

Buona giornata a tutti, Buone Feste e ottimo 2009.

Fabio
marusca
inserito il: 23.12.2008 17:11
Salve a tutti,
il servizio a domicilio non è male... io cerco sempre di usufruirne il più possibile (pagamenti, invii di pacchi, acquisti di francobolli), anche se la postina non ha sempre tutto il necessario con sé... e non ne capisco il motivo...

Visto che il servizio (anche se misero) esiste, bisogna sfruttarlo il più possibile, e non pensare che si "disturba" il postino... altrimenti ci tolgono anche questo...

A buon intenditore...

Buone feste a tutti!
Moderatrici
inserito il: 27.12.2008 0:44
Cari utenti,
vi segnaliamo che su questa tematica è on-line da oggi un sondaggio che ci è stato proposto da una nostra gentile utente.
Lo trovate al link qua sotto, oppure cliccando sull'icona blu "Cosa Pensi?" sulla Homepage del sito.

www.vallediblenio.ch/vdbi_sondaggio.php

Vi ricordiamo che i nostri sondaggi sono ANONIMI (l'utente che vota non deve identificarsi e non viene riconosciuto) e che gli stessi hanno solo carattere informativo.

Buona serata tutti,
Le Moderatrici
alfiero
inserito il: 14.4.2009 14:32
Ma dove sta il paradosso ?
Chiudere la posta dove si vuol fare un centro termale oppure voler fare un centro termale dove non c'è neanche la posta ?

Intanto ieri il Giro della Media Blenio ha registrato un bel successo e un bel riconoscimento.

Ma la Posta ha ragione di dimenticare tutte queste cose per la sola ragione di soldi?

Ha senso "inselvatichire" la Valle di Blenio e aprire un ufficio postale sul Gottardo?

Buona giornata.
erika
inserito il: 14.4.2009 16:06
Buongiorno a tutti.
La Posta? Pensate davvero che esisterà ancora per molto tempo come servizio (anche se già ridotto di parecchio) al pubblico? Io ho smesso di illudermi.
Ormai si tratta di una società finanziaria con il solo scopo di fare più utili possibili. Questo tipo di società non è certamente quello che "offre servizi" alla popolazione! I rami non redditizi vengono smantellati, che lo vogliamo o no, che ci opponiamo o meno con tutte le nostre forze. Possiamo firmare in massa le petizioni: ci daranno il "contentino" per qualche mese o anno e poi - se hanno deciso di smantellare - vanno avanti per la loro strada.
E' vergognoso, a purtroppo finirà così anche la gloriosa storia di un'altra delle nostre ormai ex-regie federali.
erika
marcello
inserito il: 14.4.2009 18:53
C’è da rimanerci male, molto male nell’apprendere le intenzioni del sig.Kunz, di chi lo ha preceduto, e del loro management, tuttavia queste misure altamente impopolari alle nostre latitudini, sono solo un effetto dato da diverse ragioni.
La caduta del monopolio, la liberalizzazione dei servizi con il conseguente abbassamento dei prezzi, i nuovi sistemi di comunicare, i nuovi sistemi per il traffico dei pagamenti, in pratica le nuove abitudini dei consumatori sono cambiate, di conseguenza anche il fornitore di servizi deve adeguarsi.
Se poi andiamo a vedere chi sta ai vertici del Dipartimento del quale la Posta dovrebbe dipendere, dico dovrebbe, poiché stiamo parlando di un ente di diritto pubblico al quale è stato concesso di fatto una grossa autonomia, ponendo quale principale obbiettivo la massimizzazione del profitto!!
Tutto il resto è solo bla bla bla...

Dubito fortemente che il Comune o una qualsiasi organizzazione di tipo locale, come proposto da Fabio, sia in grado di assumersi questi servizi, non già per delle mancanze tecniche, ma perché non credo che un ufficio postale Blenio, tanto per fare un esempio, possa far quadrare i conti senza l’apporto sostanzioso dell’ente pubblico.

Fino a quando la Berna Federale non si deciderà a cambiare la sua politica, difficilmente potremo assistere ad un cambiamento.
Moderatrici
inserito il: 15.4.2009 17:24
Cari utenti,
vista l'importanza della tematica, riportiamo per intero l'articolo apparso oggi su "laRegioneTicino" a p.3, inerente la strategia de "La Posta" nei prossimi mesi ed anni:

"QUATTROCENTO UFFICI IN MENO"
Vertice della Posta ieri a Bellinzona: cento "tagli" in Ticino. Imminente l’annuncio del "gigante giallo"

Quattrocentoventi in Svizzera. Poco più, poco meno. È la "lista nera" della Posta, o meglio il numero di uffici postali che cambieranno pelle. Cesseranno di esistere, così come li conosciamo oggi. Un centinaio, a quanto sembra, quelli a rischio in Ticino. L’annuncio ufficiale del “gigante giallo” si direbbe imminente.

Un vero e proprio blitz quello tenutosi ieri pomeriggio in Ticino, a Bellinzona, che ha visti protagonisti tutti i responsabili cantonali – dirigenti e quadri – dell’azienda pubblica. Un incontro convocato d’urgenza per riferire sull’ormai prossima informazione pubblica: la nuova tappa di Ymago, il progetto che ha già portato alla chiusura di 200 uffici postali trasformati in agenzie.

La direzione generale della Posta, intanto, ha già scritto a tutti i comuni svizzeri interessati, coinvolti nella nuova ristrutturazione. E non finirà qui. La strategia comunicativa decisa ai vertici intende sensibilizzare anche tutti i collaboratori che riceveranno a giorni una lettera personalizzata dove si tenterà di spiegare “l’inevitabile” scelta: abbandonare gli uffici postali di circa 400 località per cederli in “appalto” a negozi privati. E se proprio non ci sarà alternativa, scatterà un servizio a domicilio almeno nelle località più periferiche.

L’allarme era già suonato a metà marzo quando il Sindacato della comunicazione aveva scritto a tutti i comuni elvetici potenzialmente toccati dalla nuova decisione. In quella lettera il sindacato citava la volontà della Posta di “verificare” 500 uffici nei prossimi tre anni. Detta altrimenti, chiuderli e sostituirli con delle agenzie gestite da privati.

Una strategia che parte da lontano se è vero come è vero che il “gigante giallo” negli ultimi dieci anni ha soppresso ben 1.500 uffici postali; sull’intero territorio nazionale, dalle regioni periferiche ai quartieri decentrati degli agglomerati urbani. Il Sindacato della comunicazione – non più tardi di un mese fa – invitava tutti i comuni potenzialmente interessati a manifestare il proprio disagio, nonché disappunto. La lettera – con allegata la ‘lista nera’ – è stata ripresa dai media ed è nato subito un caso, con mezze conferme e decise smentite. Resta il fatto che il “Piano Ymago” già da tempo ha presentato il proprio obiettivo finale: tagliare le attività meno redditizie. Lo stesso Ulrich Gygi, direttore generale della Posta, ha recentemente ammesso che «la Posta continuerà a ristrutturare» ed ha altresì affermato che questa strategia è inserita in un processo di ristrutturazione permanente. Da cosa deriva tutto ciò? È presto detto. L’azienda ha fatto i conti ed è giunta alla conclusione che almeno 500 uffici postali rendono appena il 3 per cento ed altri 1.000 non oltre il 17 per cento. Da qui la necessità di rivedere la presenza capillare sul territorio del “gigante giallo” studiando un servizio alternativo: le agenzie come la consegna a domicilio. La “scure gialla”, dunque, non si ferma come molto probabilmente già oggi renderà noto la Posta.

Resta da capire come reagiranno i comuni interessati – spesso già “orfani” di non pochi servizi – e gli stessi dipendenti che, comunque vada, rischiano di accusare il colpo.
Il Sindacato della comunicazione è già sul piede di guerra; anzi, lo è da tempo.
Non resta che attendere l’annuncio ufficiale e le relative motivazioni. Dopodiché, c’è da credere, inizierà una “calda” primavera.

FONTE: "laRegioneTicino", 15.04.2009, A.BE, p.3
daniele
inserito il: 15.4.2009 22:00
Oramai siamo in completa balìa di un gruppo di gangster (e non solo per la Posta...).

Provocazione: perchè non mettersi tutti, ma proprio tutti a non ritirare più la posta comprese le raccomandate ed altro?

A non effettuare più nessun pagamento, in modo particolare imposte, tasse, eccetera, rispondendo a chi richiede i soldi di venire a prenderli a casa che son lì pronti sulla credenza, (quando ci siamo!!) adducendo il motivo che non ci sono più gli uffici postali per eseguire i pagamenti?

È vero ci sono internet, e-banking, e altre diavolerie... che rendono facile il compito alle Poste.
Ed allora; che le Poste ci diano a tutti il computer gratis, che ci paghino l'installazione, l'abbonamento ADSL, il consumo di corrente, eccetera.

E poi con quella faccia tosta di farti pagare tutte le operazioni, anche quando di operazioni non ne vengono effettuate sul conto ccp!!
E poi lo scienziato direttore vuole fare il banchiere e non si sa cosa d'altro. Manca che agli sportelli si mettano a vendere anche... (non lo dico ma immaginatelo)

Troppo provocatoria ed irrealizzabile?? Ma il boicotto non farebbe male a Lor Signori... assieme alla riduzione del 99% dello stipendio a chi ha inventato la bella st..trovata!!

Postali saluti
UFFICI POSTALI IN VALLE, QUALE FUTURO?
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