Blenio Café
Leggiuna, zona di protezione della natura
Silvana
inserito il: 16.4.2009 20:05
Ho notato che, in diversi modi, sono stati sbarrati tutti gli accessi al Brenno (alla Leggiuna), da Loderio, Malvaglia, Semione, e posati cartelli con diversi divieti, fra i quali l’obbligo di rimanere sui sentieri e tenere i cani al guinzaglio, rispettivamente di non accedere al greto del fiume.
Vi chiedo pertanto dove potremo andare a prendere il sole e a rinfrescarci, io, mio marito e i nostri cani, forse al Lido di Lugano o, per ridurre le spese di viaggio e inquinare un po’ meno, alla Piscina di Bellinzona?
Ursula
inserito il: 13.5.2009 4:24
Condivido pienamente quanto dici, tutto questo non aiuta nè a frenare lo spopolamento, nè a creare turismo.
Essere ecologisti, rispettosi del proprio ambiente non significa accantonare il fattore umano e non considerare lo sviluppo socio-economico delle regioni.
I veri ambientalisti ed ecologisti sono coloro che sanno integrare le attività umane e il rispetto per l'ambiente, che sanno insomma avere una visione ampia e rivolta al futuro del mondo in senso globale.

Vedrai che qualcuno interviene, le moderatrici lo faranno di sicuro, o per dire la loro come su altri temi o per spronare al dibattito, non temere... Su un tema come questo non permetteranno di certo che il silenzio la faccia da padrone!
marcello
inserito il: 13.5.2009 13:40
Loderio-Leggiuna il festival delle contraddizioni e dei paradossi.

Bella l’entrata in Valle, molto suggestiva la piramide d’Egitto che stanno tirando su… chissà chi metteranno nel sarcofago?
Richi
inserito il: 13.5.2009 20:29
...LE RANEEEE !!!! Ci metteranno le rane, nel sarcofago. Per i posteri... :-))

Scherzi a parte, a me risulta che il comparto della Leggiüna figura tra le zone protette e quindi le misure citate da Giancarlo rientrano in quell'ambito. Passeggiare si può ancora, forse sono un po' rigide le norme contro la balneazione...
marcello
inserito il: 16.5.2009 13:35
La piramide entra purtroppo nel contesto ambientale…. e l’esempio dovrebbe venire dall’alto…

Il privato cittadino che intende allargare una finestra nel suo rustico si trova di fronte un percorso con ostacoli insormontabili. Madre Elvezia si permette di erigere una monumentale schifezza all’entrata della valle del sole! Certo che si poteva fare di meglio, una sistemazione più naturale, inserita nell’ambiente circostante, con dei terrazzamenti per consentire uno sfruttamento agricolo, tecnica così ben descritta da Plinio Martini. O perché non farne una pista di Trial?
marcello
inserito il: 16.5.2009 13:46
I bagni erano a secco, il fiume Brenno scorreva limpido e impetuoso, a qualcuno venne in mente di utilizzare l’acqua, con la tecnica delle fosse settiche e/o fosse biologiche (se ne potrebbe scrivere un libro anche su questo tema) con alla fine un pozzo perdente, lasciando il compito di depurare alla natura. Negl’anni 60 il fiume fu in parte prosciugato, negl’anni 70 giunsero gli “esperti cantonali” ad imporre canalizzazioni assurde, in pratica buona parte della cacca e tutto il resto finiva o meglio finisce ancora oggi nel nostro fiume, non dobbiamo meravigliarci se poi lo stesso cantone decreta la non balneabilità del nostro fiume, che probabilmente inizia appena sotto la frazione di Campo B.
marcello
inserito il: 27.5.2009 12:45
Miracoli della natura.... copiato da La Regione di ieri:

"I primi caldi degli scorsi giorni hanno invogliato molte persone a cercare refrigerio nelle acque dei fiumi nei dintorni di Biasca e alla cascata di Santa Petronilla. Il Municipio biaschese, oltre a invitare i bagnanti alla dovuta prudenza, informa la popolazione che le analisi del mese di maggio nelle acque del fiume Brenno in zona Loderio e Legh, nel fiume Ticino in zona Quaresima e a Santa Petronilla hanno dato risultati positivi: tutte le zone risultano balneabili secondo il Regolamento sull’igiene."

Buon bagno a tutti!
marcello
inserito il: 6.6.2009 20:26
Questo è un altro significativo esempio di come le idee ecologiste targate Ticino mal si sposano con l'economia... tanto per stare in tema con il dibattuto progetto Parc Adula.
Se la zona Leggiuna fosse situata oltr'alpe avrenno già un bel ristorante, un parco naturale, un parco giochi, dei posteggi e tante altre belle cose!
valerio
inserito il: 11.6.2009 4:53
Carissimi Marcello e Giancarlo,
magari però, nel bel mezzo del ristorante, parco giochi, ecc... un bel cartello con la scritta: VERBOT - PRIVAT - o magari un qualche filo spinato con la corrente di 320/m volt, o un qualche... cagnolino.
La natura la si gode, la si apprezza, la si rispetta con il pensiero che è... un prestito dei nostri figli e che dobbiamo lasciare ai nostri eredi e non essere egoisti. Se devo andare con il mio SUV (che non ho) fin sul fiume per godere della natura, meglio rimanere a casa.
Condivido al 1000% il vergognoso taglio degli alberi impartito da chi... sappiamo. Purtroppo il motivo è un discorso da una parte economico e, dall'altra, di "ignoranza (???) ambientale" in quanto certe piante non sono autoctone e quindi... vanno tagliate (!!!!???).
Personalmente avevo cercato con il mio progetto di Parco Terapeutico ( www.de-giovanetti.com/parcoterapeutico/) di proteggere la zona e di renderla disponibile alla popolazione, ma gli specialisti del Cantone hanno voluto diversamente.
Sul discorso balneabilità mi permetterei di formulare dei dubbi.
Come siamo a livello depuratori e con il discorso Ospedale- Casa anziani? La balneabilità non è solo data dalla limpidezza dell'acqua come sicuramente tutti sapranno, quindi...
Auguri
Valerio
Moderatrici
inserito il: 11.7.2009 22:40
Buongiorno,
sulla rivista mensile "Tre Valli" del mese di giugno, a pagina 8, Cindy Fogliani intervista il biologo Nicola Ferrari che da anni ha inventariato innumerevoli osservazioni ornitologiche nella regione della Legiüna. Alcune specie vi fanno tappa durante le migrazioni dall'Africa e dal Mediterraneo.

Nell'articolo, Fogliani ricorda che "l'importanza paesaggistica della Leggiuna è riconosciuta nazionalmente e proprio recentemente questa area è stata inserita nel sistema delle zone protette a livello cantonale" (vedi Decreto di protezione della Leggiuna (DP) del 7 marzo 2006 e le relative prime misure di protezione comunicate dal Dipartimento del Territorio il 17 novembre 2008 e quindi realizzate). "Ciò comporta - si legge ancora nell'intervista di Fogliani - l'introduzione di misure di protezione, come ad esempio lo sbarramento delle vie d'accesso ai veicoli motorizzati, il risanamento delle discariche presenti, (...). Anche la pesca è regolamentata e proibita nelle aree più sensibili".

Ricordiamo che il Decreto di protezione è stato adottato dopo una procedura che ha coinvolto le Autorità e gli enti locali, le associazioni e la popolazione dei Comuni di Biasca, Malvaglia e Semione. Per l'attuazione del decreto, il Dipartimento ha istituito un apposito Gruppo di lavoro nel quale sono presenti i Comuni e i Patriziati di Biasca, Malvaglia e Semione, la Regione Tre Valli, la Sezione forestale e l'Ufficio della natura e del paesaggio, a cui è affidato il coordinamento.

Nella sua nota alla stampa del 17 novembre 2008, il Dipartimento sottolineava che "l'obiettivo è anche quello di disciplinare l'accesso motorizzato, fonte in passato di grossi problemi legati ai depositi abusivi di materiale" (...).
Leggiuna, zona di protezione della natura

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