Blenio Café
PARC ADULA
Richi
inserito il: 17.1.2015 10:50
Su "laRegioneTicino" di oggi, pagine Locarnese, si legge questo interessante articolo.
E' vero che il territorio e le sue caratteristiche sono diverse, in parte, da quelle del comprensorio del previsto Parc Adula, specie diverse dalla regione della Greina.
Ma alcune domande il lettore se le fa:

- i due progetti di parchi nazionali seguono iter procedurali diversi?
- l'Ufficio federale dell'Ambiente e Pro Natura valuta i due progetti con gli stessi criteri?
- nell'articolo si parla di ampliamento e realizzazione di nuovi rifugi alpini. Dove? Se in zona nucleo, noi qui in Valle di Blenio non capiamo...

Ho pure anche la netta sensazione che la nuova gestione del progetto del Parco del Locarnese sia ben diversa da quella del Parc Adula... Ma forse è solo un'impressione.
Buona lettura.

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Pioggia di milioni (ben 16) a favore di investimenti nel comprensorio della riserva verde

PARCO NAZONALE, ECCO LA MANNA
di David Leoni

Sottoscritta dagli enti pubblici interessati la richiesta di finanziamento per il quadriennio 2016-2019 indirizzata a Cantone e Confederazione. Servirà comunque il voto positivo della popolazione.

Un altro fondamentale tassello si è aggiunto, mercoledì sera, al futuro Parco nazionale del Locarnese. I rappresentanti dei Comuni, dei Patriziati e dell’Ente regionale per lo sviluppo del Locarnese convenuti alla seduta invernale del Consiglio del Parco a Cavigliano (condotta dalla presidente Tiziana Zaninelli e dal vicepresidente Cristiano Terribilini), hanno infatti approvato, all’unanimità, la richiesta di finanziamento indirizzata a Cantone e Confederazione nell’ambito degli accordi di programma del quadriennio 2016-2019.

Sono oltre una quarantina gli ambiti di lavoro delineati da questa richiesta. Spaziano dalla biodiversità all’agricoltura, dalla sentieristica alla gastronomia e altro ancora, per un investimento complessivo di circa 16 milioni di franchi. Soldi che finiranno nel comprensorio in questione, spalmati sui prossimi 4 anni. Questo importo andrà ad alimentare l’ultimo anno di pianificazione e soprattutto i primi 3 anni di gestione del Parco nazionale, naturalmente solo se la popolazione ne accetterà l’istituzione in sede di votazione, prevista al più presto per la fine del 2016. Questi 16 milioni rappresenteranno un’iniezione di linfa nuova nell’economia locale, in particolare a sostegno delle zone periferiche e delle valli più discoste, trasformando la regione del “polmone verde” in un importante attrattore economico. È fin d’ora già prevista la creazione di diversi posti di lavoro, come pure la realizzazione di progetti concreti in collaborazione con enti, associazioni e vari attori della regione che si estende dalle Isole di Brissago a Bosco Gurin, inglobando la Valle Onsernone, le Centovalli e le Terre di Pedemonte.

L’accordo delle istituzioni e il ‘sì’ della popolazione in votazione Tra questi progetti in grado di generare un valore aggiunto sul territorio figurano: il sostegno alle attività agricole e paesaggistiche (che si parli di alpeggi e pascoli o che si parli di terrazzamenti e muretti a secco); il sostegno all’ampliamento e alla creazione di nuovi rifugi alpini; la tutela e la valorizzazione del bosco ed in particolare delle riserve forestali già costituite nel Locarnese; la promozione dei produttori e dei prodotti locali; lo sviluppo del turismo e della mobilità in chiave sostenibile (con particolare attenzione all’educazione ambientale sia per le scuole, sia per il pubblico privato). Quelli citati sono solo alcuni dei modi attraverso i quali il Parco nazionale del Locarnese contribuirà, in modo diretto ed indiretto, allo sviluppo socioeconomico sostenibile del suo comprensorio. Non da ultimo, figurano nel programma l’approfondimento e la finalizzazione del Parco nazionale transfrontaliero, che ne auspica l’estensione alla Valle dei Bagni (nella Valle Vigezzo). Un risultato, quello di quest’ambiziosa richiesta di aiuti finanziari, reso possibile anche dall’adesione del Consiglio agli Stati e del Consiglio nazionale al raddoppio dei crediti federali destinati all’insieme dei parchi svizzeri. Certamente questa richiesta da parte dei 13 Comuni e dei 13 Patriziati che compongono il Consiglio del Parco dovrà essere negoziata con Cantone e Confederazione e da loro confermata entro la fine dell’anno prossimo. Solo con il loro benestare sarà infatti effettivamente definito il lavoro del Parco nazionale del prossimo quadriennio.
marcello
inserito il: 18.1.2015 16:03
Condivido quanto scrive Richi,
la gestione del progetto Locarnese sembra davvero molto diversa, anche se i risultati sono ancora tutti da dimostrare.

Se nel Locarnese si parla addirittura di nuove infrastrutture, di ampliamenti di capanne e rifugi, da noi sono anni che attendiamo delle risposte, o perlomeno di poterci sedere attorno ad un tavolo e prender visione di questo benedetto documento chiamato charta, che sembra essere davvero ad uso di pochi eletti :-(

E poter finalmente dire la nostra....
Rasputin
inserito il: 19.1.2015 14:52
O sono più capaci di noi a presentare progetti e ricercare i dovuti finanziamenti, oppure provano a farsi credere.

sia nel caso che nell'altro, dimostra o almeno si potrebbe credere, che i nostri o non si sono dati la pena di creare validi progetti oppure si dimostrano incapaci.

si attendono le smentite.
in ogni modo: sia quel che sia, è stato più volte detto che con quanto dimostrato fino al momento, al parco si deve dire NO.

Finora non si è ancora visto almeno un punto a favore; la bilancia dei favori pende sempre verso gli interessi di Por Natura e Buval

anche qui si attendono le prove!!
cari manager, cosa proponete a favore della popolazione locale? e non le solite cavolate e promesse da marinaio!
Fiordaliso
inserito il: 21.1.2015 16:23
... L'ERBA DEL VICINO È SEMPRE PIÙ VERDE.

Leggendo l’articolo, riportato sotto da Richi, qualche domanda me la sono fatta anche io. Oltre a quelle già poste vorrei quindi aggiungere la domanda "Ma è mai possibile che l’ultima ruota del carro siam sempre noi?"

Però, dopo una attenta verifica delle informazioni facilmente ottenibili dalla rete e dai siti dei due progetti di parco nazionale, mi sembra evidente che - almeno per questa volta - non siamo noi l’ultima ruota del carro.

Le informazioni disponibili per paragonare i 2 progetti sono numerose, cito qui sotto le 3 più esplicative:

1.
Parc Adula ha da tempo pubblicato un perimetro di zona periferica e centrale;
... il Parco del Locarnese neppure l’ombra, anzi sembra che ipotizzino un parco transfrontaliero italo-svizzero senza però indicare su quale base legale si può fare un parco nazionale che "nazionale" non è.

2.
Parc Adula sta completando la "Carta del Parco" e ha calendarizzato una consultazione pubblica per quest'anno, a partire da questa primavera (quindi imminente) per terminare entro la fine dell'anno.
... il Parco del Locarnese per il momento non parla di alcuna "Carta del Parco" e non sta facendo ne viene annunciata alcuna consultazione pubblica.

3.
Parc Adula prevede la votazione nel 2016, a consultazione pubblica completata (chiaramente sempre che questa abbia un esito positivo e vi sia una Carta del Parco condivisa con i Comuni e altre autorità regionali)
... il Parco del Locarnese prevede secondo l'articolo citato sotto una votazione "al più presto per la fine 2016" ... ma non una parola sul come arrivarci.

Probabilmente ha ragione Rasputin (per una volta mi trovo in accordo - anche se solo parzialmente - con il buon Rasputin) quando scrive a proposito del Parco del Locarnese: "provano a farsi credere".

L'iter procedurale per diventare parco nazionale è lo stesso per tutti i candidati (lo spiega il sito del UFAM e della Rete dei Parchi svizzeri), per cui anche il Parco del Locarnese dovrà prima o poi preparare un Carta del Parco (nella quale iscrivere con dettaglio dove verrano sviluppate le nuove capanne .... chissà forse oltre confine ma con i soldi chiesti alla Confederazione) e impegnarsi in una consultazione pubblica. Sembra però che lo stato del progetto Parco Locarnese sia meno avanzato (significatamente meno avanzato) che quello di Parc Adula.

Come si scriveva all'inizio di questo post: l'erba del vicino è sempre più verde.

Personalmente auguro buona fortuna ad entrambi i candidati.
Richi
inserito il: 30.1.2015 14:59
Domanda: ma si giustificano? ci vogliono 2 Parchi nazionali in Ticino?
Team Parc Adula
inserito il: 2.2.2015 11:09
Buongiorno, per quanto riguarda il quesito posto in merito all'esistenza delle capanne del futuro Parc Adula, desideriamo rispondere come segue.

Le capanne rappresentano un importante elemento della cultura, della tradizione e della vita di montagna e sono fondamentali nell’ottica di un parco nazionale di nuova generazione. La loro presenza e il loro approvvigionamento saranno pertanto garantiti e promossi, sia nella zona periferica che in quella centrale. Nel corso del 2014 l’Associazione Parc Adula, tramite i social media, ha dato grande visibilità alle capanne presenti sul territorio. Ha inoltre bonificato il sentiero che porta alla Zapporthütte, ha organizzato eventi alla Capanna Motterascio e alla Medelserhütte e sostenuto finanziariamente la Capanna Buffalora per l’installazione dell’impianto fotovoltaico, integrato nei lavori di ristrutturazione. Non da ultimo, Parc Adula ha aderito all’iniziativa Greina Alta, un percorso che prevede pernottamenti in 3 capanne a ridosso della Greina: la Medelserhütte, la Capanna Motterascio e la Läntahütte.
Rasputin
inserito il: 2.2.2015 18:42
Caro Team PA,

e le altre capanne?
Scaletta, Adula sotto e Adula sopra, Quarnei e le limitrofe Bovarina, Dotra, Scaradra Prou e tutte quelle che dimentico.
siano esse in zona nucleo, siano esse in zona tampone, siano esse fuori dalle zone a protezione ma vicine a tali zone?
Ed a merito dell'approvvigionamento futuro con elicotteri ed eventuali ampliamenti (aumento della ricettività, aumento posti letto)

In analogia cosa succederà anche con gli attuali rustici che si trovano in tali zone (anche qui, ampliamenti e trasporto con elicotteri, eccetera).

come verrà deregolamentata l'ordinanza?
Fiordaliso
inserito il: 7.2.2015 14:19
La domanda di Raspuntin è lecita, ma sul come si intende procedere ha già dato risposta il Consiglio federale all’interpellanza Cathomas nel 2009 e successivamente il Parc Adula nel 2013. Qui sotto i link per le risposte citate, dove si evince chiaramente che le Capanne non corrono rischi. Bisogna ora attendere che queste risposte vengano confermate nella Carta del parco.

Interpellanza Cathomas
www.parcadula.ch/it/dms/Documenti/interpellanza_ca...

Parc Adula, "Capanne, rifugi e sviluppo economico", pagina 27
www.parcadula.ch/it/Multimedia/Pubblicazioni/Viert...
Fiordaliso
inserito il: 7.2.2015 14:51
Chiedo scusa, il secondo dei link sotto è sbagliato, rieccolo:

Parc Adula, "Capanne, rifugi e sviluppo economico", pagina 27
www.parcadula.ch/it/Multimedia/Pubblicazioni/Dritt...
alfiero
inserito il: 8.2.2015 15:51
Il settore capanne sembrava essere chiarito da tanto tempo, a favore di quest'ultime, invece sembra ancora non chiarito il loro ruolo e i loro diritti che la carta descriverà, ciò significa che la carta è ancora lontana e tante domande sono aperte:

Il parco dice di voler educare la popolazione locale ad un diverso tipo di convivenza con il territorio, inoltre vuole correggere gli errori del passato presenti sul territorio non appena si presenti l'occasione, questo e altro vuol dire che i comuni per rilasciare un permesso di costruzione di edifici privati o pubblici, strade pubbliche ecc. devono avere il preavviso favorevole del parco?
PARC ADULA
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