Blenio Café
PARC ADULA
mara
inserito il: 8.2.2015 17:25
Questa mi sembra una buona domanda. La risposta è o non... è... nel senso che la risposta NON può o non dovrebbe poter avere margini di interpretazione... Sennò vorrà dire che, come per altri progetti in valle o per un semplice marciapiede, si andrà alle solite e classiche "calende greche" fatte di studi (tanti e onerosi) e tanta carta.

Questo potrebbe essere assai dannoso in un settore particolare - quello delle capanne alpine - che necessita invece di decisioni e di esecuzioni il più possibile rapide. Le capanne alpine sono pienamente funzionanti da giugno (se va bene) a metà ottobre (di nuovo se va bene col tempo). Il loro sostentamento (per i guardiani) e le loro entrate (per le società alpinistiche che le hanno costruite) vengono tratti solo ed unicamente sull'arco di quei 4-5 mesi. Nel resto dell'anno, è già bello se non ci sono spese date da danni del maltempo, usure o altro...

Per ampliare una sala in capanna, non bisognerà quindi dover attendere i permessi 2 anni... sennò cambiano le persone nei comitati, cambiano i guardiani... Passa il tempo in condizioni di "non funzionalità" della struttura e... ciao pep... Passa pure la voglia di tanti volontari di fare e agire nel bene della propria struttura e del proprio territorio.

E le sale (refettori o/e soprattutto altri spazi) - e qui ribadisco quanto scritto già tempo fa in questa discussione - così come sono ora (vedi Scaletta, Adula, Motterascio, anche la Terri...) NON sono idonee ad ospitare gruppi (oltre alla normale clientela di giornata) per i momenti di informazione e sensibilizzazione sul parco e i suoi contenuti naturalistici. Se fa bello si sta fuori. Ovvio. Se fa brutto siamo sardine (attualmente), per la gioia dei guardiani... ;-)

A tutto ciò bisogna pensare PRIMA che il parco sia attivo e presente. A ciò e a diverse altre questioni non proprio irrilevanti, ha pensato, nel 2009, la SAT Lucomagno di Olivone che ha coinvolto le 16 società alpinistiche aventi capanne nella ZN e nella ZP del parco. Società che, da più parti, era stata allora criticata per queste sue osservazioni. Come volesse mettere il carro davanti ai buoi... Eppure no...

Checché se ne voglia dire, l'interpellanza di Cathomas (che se non erro in quel tempo era addirittura membro del Gop del PA) è stata il frutto di questa azione (di preoccupazione) promossa dalla SAT Lucomagno. Altrimenti attendevamo fino a quando un barlume di risposta?

La gente del posto ha agito in modo legittimo, per avere risposte. E sapere come e cosa fare. Dato che da anni vive e gestisce il suo territorio.
Le Società alpinistiche in quota hanno investito negli anni milioni di franchi nelle loro strutture; chiedono solo di poterle gestire in un domani in modo funzionale.
Invito chi ancora non lo avesse fatto, a vistare le nostre capanne alpine (e i loro spazi, servizi igienici compresi....).
Visitate poi altri parchi (Biosfera Val Monastero, Parco Dolomiti bellunesi), altre strutture, e le loro capanne.

Le conclusioni si traggono da sé...
Quindi, lecita, molto lecita e corretta la domanda di Alfiero. Dobbiamo avere una risposta chiara. Ora mi sembra giunto il momento.
mara
inserito il: 10.2.2015 10:59
Oggi sui giornali:

www.vallediblenio.ch/vdbi_cronaca.php
Team Parc Adula
inserito il: 16.2.2015 9:35
Gentile Alfiero, in merito alla sua domanda, le comunichiamo che nella Zona Centrale del Parc Adula la possibilità di un ampliamento e di un risanamento delle capanne sarà data anche in futuro, in quanto si tratta di costruzioni destinate al pubblico. Una limitazione dell'ampliamento sarà invece prevista per gli edifici privati non aperti al pubblico.

Cordialmente

Team Parc Adula
marcello
inserito il: 16.2.2015 13:27
Grazie Team Parc Adula!

In effetti i proprietari delle capanne in zona nucleo, stavano aspettando questa risposta dal 21 settembre 2009 :-)

Ora arrivata così… alla spicciolata, grazie all’ennesima domanda posta su questo forum, da un cittadino privato.

Le società alpinistiche non meritano forse qualche cosa di più? Magari un qualche maggiore dettaglio? O andiamo avanti così…Tout va très bien madame la marquise … in attesa di qualche fregatura dell’ultimo minuto?
Richi
inserito il: 17.2.2015 14:18
Ok per le capanne. L'abbiamo capita. Bisogna poi vedere cosa sta scritto sulla Carta.
Ma la domanda di Alfiero era diversa... ma non meno importante!
Aquila Bleniese
inserito il: 19.2.2015 20:53
Salve a tutti!

sono nuova in questo forum e voglio subito cominciare complimentandomi con Denis per la sua nuova carica.

Spero però che questo non vada a scapito della bellissima stazione sciistica di Campo Blenio!!!

Voglio chiedere una precisazione al Team Parc Adula:
quando e dove è stato pubblicato il concorso del posto che poi avete assegnato a Denis??

anch'io sarei sta interessata a partecipare (anche se molto probabilmente non sarei stata scelta... vista l'esperienza del nuovo assunto). Forse mi è sfuggito...

Poi avrei un'altra domanda: quale sarà il ruolo di Denis visto che ci sono già gli addetti della neonata OTR per fare promozione della Valle di Blenio? saranno ancora i tre comuni chiamati alla cassa?

Avrei ancora tante domande... ma per la mia prima volta sul BC mi accontento di iniziare a ricevere queste risposte!!!
Marisa
inserito il: 20.2.2015 6:20
Se ben comprendo le capanne hanno la possibilità di sopravvivenza
Sono l' unica necessità rispettata più o meno .
Mentre nessuno a più la possibilità di ristrutturare. una propria cascina ,
E questo porta a pensare che non esista la minima speranza di usare un terreno o una proprietà privata sia essa prato bosco ,per scopi privati.o peggio ancora per scopi agricoli ,
produrre e quindi vivere di conseguenza della natura ,siamo ospiti in casa nostra ,
Mi domando che ruolo hanno i patriziati in questo ,impoverimento del territorio
Perché di questo si tratta ,lasciare che la nostra montagna diventi una cartolina vivente e che il territorio diventi proprietà. privata ,( per pochi eletti )
Fiordaliso
inserito il: 20.2.2015 19:12
... più che "sopravvivere" direi "prosperare": è per me evidente che una capanna alpina (che essa sia al di fuori della zona protetta e ancor di più all'interno della zona protetta) può solo beneficiare dall'attenzione che creerà un parco nazionale.

Per quel che riguarda gli alpeggi invece vi rimando al testo, già citato precedentemente, datato primavera 2013 dal quale si evince che anche gli alpeggi e i contadini non hanno nulla da temere, anzi questi potranno solo beneficiare dal valore aggiunto che il marchio parco nazionale andrà appunto ad aggiungere ai loro prodotti.

Al riguardo di cascine e rustici devo ammettere che riesco a trovare ben poco. Ci toccherà attendere la carta per capire se e come queste sono toccate da nuove regole e se anche per queste verranno negoziate speciali deroghe ... mi vien da dire però che di cascine e rustici in zona nucleo ne ho visti ben pochi.

Infine, le mi congratulazioni al Denis, e i miei migliori auguri per un buon lavoro in questi ormai pochi mesi che ci separano dal voto.

Parc Adula, "Capanne, rifugi e sviluppo economico", pagina 27
www.parcadula.ch/it/Multimedia/Pubblicazioni/Dritt...
marisa
inserito il: 21.2.2015 8:33
Ha dell'incredibile come si può ignorare. La crisi che è presente ai nostri giorni, mancanza di posti di lavoro, costi della vita che aumentano in continuazione, la Confederazione e i Cantoni ed i Comuni sono sempre alla ricerca di nuove entrate nelle loro casse...
E poi esiste la possibilità di crediti milionari, per salvaguardare un parco che già esiste nella sua maestosità, che vive in sintonia con regole e sentieri e capanne già funzionanti, tutto è regolato e rispettato in questa natura...
Non riesco a capire come una firma possa valere tanto sperpero se non che vi è un secondo fine (che scopriremo solo quando i dadi saranno tutti tratti).
alfiero
inserito il: 21.2.2015 9:48
Non ho niente contro gli pseudonimi, se non che prendo con le pinse quanto vien detto dietro lo psudonimo non sapendo chi me lo dice. D’altronde, giusto, mancano pochi mesi al voto e non mi sembra più accettabile la discussione con la popolazione o fra la popolazione da pulpito nascosto.

Per gli alpeggi, Garzotto vien sacrificato. Il marchio del parco può essere utilizzato solo per pubblicizzare il parco e il marchio prodotto solo per i prodotti che vengono forniti nell’area del parco (vedi ordinanza sui parchi) (I nostri caseifici e le nostre cantine potranno vendere formaggi e vini nei supermercati come ora ma col marchio prodotto del parco?)

Per i rustici e le edificazioni in generale non si tratta solo della zona nucleo ma anche della zona periferica (altrimenti che scopo avrebbe la zona periferica se non cambia niente?)

Per i milioni si parla di 2 periodi programmatici (4 anni ciascuno?) durante i quali la confederazione paga a condizione che i cantoni e comuni facciano la loro parte (ordinanza sui parchi) Quei milioni che tolto quanto costa l’amministrazione mesolcinese (magari in zona industriale della Mesolcina) vanno quindi ripartiti sull’arco di 4 anni e fra 20 comuni.

Per i fondovalli la nostra valle è la sola a non esserselo riservato per la crescita economica e demografica, (anche il Surselva intende far aumentare la popolazione di 5000 unità)

Quanto poi alla comunicazione e all’interazione con la gente il parco si comporta male. Il suo sito, come un testo religioso, non fa altro che pubblicare immagini del creato, chiedere fedeltà a principi e precetti e chiedere di credere in un sol progetto. Il suo FB chiude il dialogo. Chi dovrebbe intervenire, a pochi mesi dal voto, per apportare dei miglioramenti?

Da Chiasso ad Airolo si lavora alacremente per cogliere le opportunità che il Ticino dopo Alptransit ha da cogliere.

Riguarda la carta del parco è vero che verrà completata durante il primo periodo programmatico di 4 anni?

Buon fine settimana.
PARC ADULA
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