Blenio Café
PARC ADULA
alfiero
inserito il: 9.11.2015 20:47
Grazie Rasputin per la spiegazione.

Insomma il Consiglio Federale non è la Svizzera ma solo un drappello di persone con ufficio a Berna.
mara
inserito il: 10.11.2015 7:47
Ammetto che la questione del "drappello" lascia un pochetto allibita anche me... e ieri sera ho fatto lo stesso identico e inquietante paragone fatto da Alfiero...
Ancora però non ho letto FB... fonte della disquisizione...

Ma bon... se così è, ri-constato che la comunicazione non è e non è mai stata il forte dell'associazione Parc Adula.

Ci si dirà - ed è vero - concentriamoci ora sui contenuti della Charta; sui possibili contenuti del futuro Parco. Ok, leggiamola, informiamoci. Questo è ora il nostro compito.
rasputin
inserito il: 10.11.2015 14:52
Si esatto Alfiero.

Un piccolo drappello, o meglio ancora:
un manipolo di gente che tenta di manipolare il processo democratico saldamente instaurato!!

Ora, c’è da chiedersi quali sono stati i risultati dei passati incontri atti a chiarire TUTTI I PUNTI necessari alfine di stilare la Charta “della democrazia”!!!

O non si era chiarito niente, oppure si son rivoltate le carte in tavola!
(magari a causa di un soffio di vento??)
p.s.: soffio di vento, soffiato dagli uffici Buval e co di Berna?
Moderatrici
inserito il: 11.11.2015 11:58
Aggiornamento odierno:

www.vallediblenio.ch/vdbi_cronaca.php
il gracchio alpino
inserito il: 12.11.2015 14:42
Articolo letto sul CDT.
….le asserite limitazioni, osservano i promotori del secondo parco nazionale, sono dettate dalla legislazione federale di riferimento entrata in vigore nel 2007 al termine di un ampio dibattito.

L’associazione Parc Adula non ha il potere di modificare le leggi adottate dal Parlamento svizzero, le può solo applicare….

GENIALE!!!
Ma allora che l’associazione vada ad invitare il Parlamento a voler applicare le leggi da un’altra parte!!

Solo che tutti gli altri progetti sono stati buttati in aria proprio a causa delle leggi adottate dal Parlamento!

Ma chi è il vate delle comunicazioni??

In più.

Se il Comitato centrale del Club Alpino Svizzero avesse avuto l’accortezza di attendere la pubblicazione della Charta Parc Adula avvrebbe potuto constatare che i vantaggi offerti dal progetto sono importanti per le Regioni interessate e che la zona centrale non sarà chiusa agli escursionisti, tutt’altro.
Eccetera eccetera…
Ma come se la famigerata Charta fosse classificata rigorosamente segreta (peggio dei piani di difesa del Pentagono) e nessuno ne conoscesse il contenuto prima della messa a conoscenza da parte dell’associazione!

Certo! La zona non sarà chiusa, ma percorribile solo su pochi sentieri delimitati e con il Ranger alle costole che curano Yoghi e Bubu.
Ma se già ora il numero di chi frequenta le nostre montagne ed in modo libero è esiguo; cosa si penasa cgi possa arrivare dopo?

Ma và!
Moderatrici
inserito il: 18.11.2015 9:58
Cari utenti e lettori di BC interessati al Parc Adula

stasera al Centro Polisport di Olivone, dalle 20, serata informativa sulla Charta del Parc Adula, con vari oratori e interventi.

Crediamo valga assolutamente la pena informarsi!

Buona giornata
maru
inserito il: 19.11.2015 8:06
Buongiorno a tutti!

ieri sera ho partecipato alla serata organizzata dal Parc Adula ad Olivone.
E' stato interessante sentire le opinioni di persone "esterne" alla Valle di Blenio riguardo al futuro parco. Mi sarebbe però piaciuto che il tempo a disposizione dei presenti (cittadini bleniesi o della regione del parco) per porre delle domande fosse molto più ampio.

Non ho ancora avuto tempo di leggere la Charta. L'ho stampata. E' lì che mi aspetta. Una volta letta attentamente e analizzata provvederò a porre le mie domande e osservazioni.

Una domanda molto semplice mi è però sorta subito, appena ricevuto il dépliant informativo delle 7 serate. Speravo di ottenere chiarezza ieri sera, ma nessuno ne ha parlato e nessuno ha chiesto niente al riguardo.

Ci è stato spiegato più volte che nella zona periferica non cambierà nulla: nessun nuovo regolamento o divieto, ecc. Quindi abitare a Serravalle o a Biasca, avere un'attività artigianale o commerciale in questi due comuni non avrà differenza, anzi, per quelli che abitano a Serravalle ci saranno solo vantaggi (possibilità di utilizzare il label del Parco, molti più visitatori, sostegno nella promozione dell'attività, ecc).

Allora mi chiedo: perché i comuni di Medel/Lucmagn, Disentis/Mustér, Sumvitg, Trun Vrin, Mesocco, Soazza, Buseno non hanno inglobato TUTTO il loro territorio nella zona del parco???

Sono proprio curiosa di sentire le motivazioni, visto che le parti escluse sono praticamente solo delle zone montagnose (sicuramente molto belle e pregiate).

Buona giornata
Vilmos
inserito il: 19.11.2015 12:44
Ciao Marusca,

ho avuto anch'io la sensazione che si sarebbe potuto dedicare più tempo agli interventi dal pubblico. In ogni caso sono emerse questioni molto interessanti (sia a proposito della zona periferica, sia a proposito della zona centrale) e nessuno si è risparmiato nell'argomentare le proprie opinioni. Una bella serata.

Provo a rispondere alla tua domanda. Probabilmente le zone a cui tu fai riferimento non hanno trovato posto nel Parco per due motivi:
a) non si poteva inserirli nella zona centrale, dal momento che attorno non hanno altra zona periferica a fare da "cuscinetto".
b) non valeva la pena inserirli nella zona periferica dato che non vi si trovano strutture che possano beneficiare del marchio e soprattutto perché sarebbero andate ad aumentare la superficie della zona periferica, che deve comunque essere proporzionata a quella della zona centrale (OPar, art. 16).

Almeno credo.
mara
inserito il: 19.11.2015 16:26
Mi trovo a condividere il dubbio sollevato da Marusca. Il fatto che ora il Piano direttore cantonale - se ho capito bene - debba venire addirittura "epurato" (sembra...) per quel che riguarda la zona del futuro parco (ossia per noi tutta la valle)..., implicherà comunque qualche differenza (limitazioni?) tra il domiciliato a Serravalle (che vuole ad esempio aprire un B&B in una vecchia casa tradizionale da riattare e chiamare "Cà Parc Adula") e il domiciliato di Biasca che si impegna in simil progetto... Sennò davvero non capisco...

Poi c'è l'adattamento dei Piani regolatori comunali, che dovranno passare l'esame dei Legislativi. Tutto prima della votazione sul Parco? In caso contrario, quali sono i reali scenari possibili?

Ieri sera si è parlato di tanti milioni, davvero tanti come ha detto Alessia. Vero. Ma non arriveranno ad innaffiatoio e forse bisogna che si sappia come e per cosa verranno elargiti, facendo esempi concreti affinché gli operatori sul terreno possano capire. E se del caso condividere o meno.

Poi è vero che stare a Lugano e guardar su verso la Valle è facile... E' davvero troppo facile cavoli dire che "ci portiamo su i nostri bimbi "urbani" a fare sensibilizzazione" (cosa che da anni si fa già, vedi FASV), ma chi abita in valle vorrebbe poter usufruire del suo territorio - rispettandolo come del resto sempre fatto finora sennò, come ha detto Christian B., non sarebbe venuta a nessuno l'idea di farci un Parco PROPRIO QUI, se il nostro territorio non fosse stato preservato dagli Umani :-) così bene fino ad oggi... - ecco chi abita su questo territorio di valle e periferico lo vorrebbe fare senza stare in una campana di vetro per i turisti da via e senza dover guardare il "suo" territorio da una vetrina, senza più poterci trarre quei giusti e leciti - secondo me - introiti e guadagni che ottiene ora. Con lavoro e dedizione.

Questo per dire che è vero, come diceva l'altro Christian :-) (S.), che non puoi dire che la minestra non è buona prima di averla mangiata. Ma è anche vero che ora IL NOSTRO compito è quello di conoscere bene e in profondità ogni singolo ingrediente di questa minestra, prima di mangiarla...

Perché... chi lo ha poi detto che se mangio la minestra con fiducia deve essere per forza di cose sempre buona??? (per chi la mangia, oltretutto, non per chi da fuori sta a guardare chi la mangia...Il che non è di poco conto...caspiterina...).

Per l'Associazione Parc Adula, che sicuramente mi legge, io non sono contraria. Anzi se lascio andare il cuore penso che va giù il si. Ma cavoli c'è ancora la testa dove passano mille pensieri e più. Sto in zona grigia. Fintanto che otterrò le risposte che cerco e potrò uscire dalla "nebbia". Allora potro votare con sicurezza e tranquillità.


alfiero
inserito il: 19.11.2015 17:25
Ma allora perché non lasciare fuori dalla zona periferica il fondovalle della valle di Blenio?

Ho dato un'occhiata alla carta del parco, veloce, mi é sembrata lunga e ricca di dettagli riguardanti campi diversi così che due domande mi sono sembrate legittime:
- La Charta é veramente il mezzo migliore per informare la gente? oppure un dialogo via social, facile da usare e invitante a fare domande, come chiesto da tempo, era, ed é ancora oggi indispensabile?
- tanta dovizia di campi di attività che figura nella charta é possibile trasformarla in un programma di lavoro realizzabile?

60 milioni di spesa totale, 18 posti di lavoro creati su una popolazione di 15000 abitanti, 12 milioni da pagare dai comuni, destinati alla promozione dell'economia quanti? ..... vedere la Charta

Il comune di Acquarossa ha investito dei soldi, dei milioni, per le terme, la differenza fra Serravalle e Biasca citata calza a pennello, ottenere una licenza edilizia per le terme quando ci sarà il parco sarà più facile o più difficile di prima? chi ha milioni da investire sceglierà un label carico di vincoli e di attori della gestione del territorio eterogenei o una regione più incline allo sviluppo economico? Gli impianti di risalita in un parco nazionale rischiano o no l'estinzione? Lo sviluppo dell'ospedale e della casa anziani che richiede interventi edilizi adeguati sarà favorito o no dal esistenza delle norme di un parco nazionale? Di questo e di tante altre cose non se ne parla, come se tutto fosse destinato ad andare per il nostro meglio.

Io non credo a tutto (soprattutto quando si parla di processi democratici e di dialoghi ma si oppone il carisma di persone di spicco e i soldi pubblici per la pubblicità, alla squattrinata timidezza di chi vuole - meglio sarebbe dire vorrebbe - esporre ragioni diverse da quelle del vangelo).

Se non erro:
- Il comune di Bellinzona sostiene il parco, ma dovrebbe essere interessato ad uno sviluppo armonico della regione OTR invece non é cosi.
- L'autorità turistica cantonale sostiene il parco ma non ho mai visto negli scorsi anni le terme di Acquarossa far minimamente parte nè dei progetti di promozione turistica cantonale né dei loro auspici. (un progetto di 150 milioni che non interessa al turismo cantonale?)
- il comune di Lugano sostiene il parco per le sue convenienze promozionali e niente di più.

Secondo me siamo ad un bivio:
Vogliamo lo sviluppo economico della valle oppure una gestione del territorio eccessivamente condizionata? in fin dei conti per poco: si può modificare la biodiversità lassù dove la natura ha già scelto le essenze botaniche e le specie animali che vi possono abitare?
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