Blenio Café
PARC ADULA
maru
inserito il: 2.2.2016 23:07
Buonasera a tutti,
mi fa piacere che le associazioni che difendono la natura hanno messo le carte in tavola. A me è sempre sembrato strano pensare che nella zona periferica di un parco non ci fossero differenze rispetto a una zona fuori dal parco.

Ora è tutto chiaro. E su questo dobbiamo discutere, dibattere. Lo vogliamo un parco che per definizione ha come obiettivo la PROTEZIONE DELLA NATURA o non lo vogliamo? è una scelta politica e personale. Ma deve essere chiaro a cosa andiamo in contro. Molto di quanto ci è stato raccontato finora risulta pieno di contraddizioni; per esempio: non si può fare un parco che crei un aumento di visitatori senza andare contro gli scopi principali di un parco (proteggere la natura).

Quindi chi è a favore del parco è perché crede in questo protezionismo della natura. Può anche credere che vivere in un parco possa portare a delle ricadute economiche sostenibili.

Non saranno però queste ricadute che potranno rilanciare l'economia della valle... come auspicato e sbandierato da molti... L'obiettivo di un parco non è quello...

Ma poi come la vogliamo rilanciare l'economia della Valle di Blenio? Noi bleniesi dobbiamo farci un profondo esame di coscienza e pensare a quello che veramente vogliamo per la nostra valle:

- vogliamo un boom edilizio come successo nei paesi dell'agglomerato di Bellinzona (fino a Osogna)?
- vogliamo un afflusso di gente sulle nostre strade, nei nostri boschi,
- vogliamo un afflusso di gente sulle nostre montagne, in Greina?
- vogliamo una trasformazione radicale delle nostre capanne?
- vogliamo ulteriori regolamenti, restrizioni e divieti?
-....

se la risposta è si, ok, allora possiamo anche riflettere sul Parc Adula.

Ma se nella nostra valle viviamo bene, abbiamo il nostro lavoro, la nostra QUALITà DI VITA, invidiata da molti, perché dobbiamo metterci in questa situazione non proprio completamente chiara? prima di prendere una decisione così importante voglio ancora rifletterci bene e a lungo...

Poi....

Mi fa tristezza quando leggo articoli come quello apparso oggi sulla Regione (e non è il primo) nel quale si respira da parte dei nostri sindaci (Blenio e Acquarossa) una rassegnazione, un piangersi addosso...

Non ho ben capito la notizia: la popolazione in valle è aumentata (in modo importante a Serravalle con un +11% dal 2005, contro un + 8% del cantone). Quindi dall'articolo doveva uscire un segnale positivo: in Valle di Blenio si sta bene, la qualità di vita è alta, la gente oggi giorno si sposta. sceglie dove vivere, sia da giovane che da anziano... La valle di Blenio sta diventando sempre più interessante in questo senso... Gli affitti sono bassi, come pure i prezzi dei terreni, ci sono molte vecchie case che potrebbero essere riattate, ecc...

Non è più un problema spostarsi per 45 minuti per andare al lavoro... dopo tutto da Chiasso a Lugano la mattina ci si impiega di più che da Olivone a Bellinzona.

Ma perché la qualità del posto non viene messa in risalto?

Peccato! poteva essere un'occasione per vendere in modo positivo l'immagine della nostra valle (prendendo esempio dal Comune di Cevio) e non far diventare l'articolo l'ennesimo pianto dei vallerani (vedi conclusione dell'articolo... )

Io sono una tipa positiva per natura, a me piace vedere il bicchiere mezzo pieno ed ad apprezzare ciò che ha.

Voi cosa ne pensate?

Il dibattito continua...

Buona notte!
marcello
inserito il: 3.2.2016 7:02
…Meglio processare le intenzioni, che grattarsi le rogne quando sarà troppo tardi…
Le associazioni ambientaliste hanno parlato chiaro! E questo cosa significa?
Ammettendo che le deroghe auspicate dai promotori, mi riferisco in particolare alla ZP, ammettendo che il parco venga accettato dalla popolazione.
Per 10 anni sentiremo il fiato sul collo di Pro-Natura e WWF, ogni domanda di costruzione sarà soggetto ad approfondito esame da parte degli ambientalisti, con tutte le conseguenze del caso! (leggi ricorsi).

Non dimentichiamoci che dalla loro parte hanno la legge!
Team Parc Adula
inserito il: 3.2.2016 15:49
Buongiorno a tutti, negli scorsi giorni la presa di posizione di Pro Natura ha contribuito a creare non poca confusione.

L'Associazione Parc Adula ha inviato poco fa, all'attenzione della stampa locale e nazionale, un comunicato in cui ribadisce che la zona periferica non sarà soggetta ad alcun nuovo vincolo.

Invitiamo gli utenti di Blenio Café a consultare la pagina:

www.parcadula.ch/it/News/zp-precisazione.html?sl=i...

Cordialmente

Team Parc Adula
alfiero
inserito il: 3.2.2016 18:19
A carnevale ogni scherzo vale!
mara
inserito il: 4.2.2016 10:29
Ho letto con molto piacere il Comunicato stampa dell'Associazione Parc Adula.
E questa frase mi rassicura.

"I contenuti del parco sono quelli fissati dall’Associazione Parc Adula in rappresentanza dei 17 Comuni e delle 5 Regioni coinvolte e non quelli che rispondono alle aspettative di Pro Natura o di altre associazioni".
rasputin
inserito il: 5.2.2016 12:07
Interessante l’articolo di Leo Tuor sul Tages Anzeiger.

Estrapolo solo alcune frasette.
A) Il parco è un progetto disonesto. In tutto il Paese è venduto come un’esperienza nella natura. Nella zona interessata è venduto come progetto economico.

B) La pastorizia ha massicce restrizioni. Il concetto di regolazione è stato progettato da “esperti” che non hanno mai visto una pecora.

C) Si dice che il Parco Engadina dimostra di essere economicamente redditizio. Se così fosse, l’espansione non sarebbe stata più volte respinta. Solo a Schanf negli ultimi 10 anni sono stati chiusi quattro alberghi.

D) Per anni la popolazione è stata disinformata dai promotori. Hanno finanziato e tenuto sul podio solo i sostenitori.

Purtroppo tutto vero!
alfiero
inserito il: 10.2.2016 14:18
Dopo WWF, Pro Natura e il CAS ora anche per l'agricoltura Ticinese il parco, per motivi opposti, presenta delle regole inaccettabili: talmente rigide da non poterle accettare per il contadino, mentre sono troppo blande da non rispondere alle esigenze di un parco che privilegia l'esclusione dell'uomo con tutte le sue attività e la libera proliferazione degli animali selvatici dall'altra. Certo che all'agriturismo, essendo un moderno riorientamento dell'agricoltura che propone una crescita, in particolare di montagna, che piace ai turisti, la carta non da spazio, come contestato è il buco nelle regole destinato alla creazione di opere dell'uomo (leggi Terme e Ospedale)

Davide contro Golia!

Riappare, nella presa di posizione dei contadini, quella solita timidezza nostra che non è stata di grande beneficio per la crescita della valle negli ultimi decenni. La speranza di alleggerire i vincoli della carta è vana. Contro l'ordinanza federale è inutile remare perché non si va da nessuna parte, tanto meno quando a sostegno del contrario si profila un forte e influente fronte.

Ma queste cose dovevano essere discusse molto prima, oggi non ci rimane che prendere atto che il parco va accettato o respinto così come è, con la prospettiva che le istituzioni locali debbano acconsentire, in futuro, agli irrigidimenti delle norme di comportamento sia nella zona nucleo che in quella periferica, per altro già ventilate, volute da altri.
Team Parc Adula
inserito il: 16.2.2016 8:47
Buongiorno a tutti, per rispondere alle parole di Leo Tuor sul divieto di pastorizia, riprese da Rasputin, vi rimandiamo alla pagina seguente:

www.parcadula.ch/it/Charta-Parc-Adula/domande-e-ri...

E in merito alla presunta disinformazione da parte dell'Associazione Parc Adula, sempre nelle parole del Signor Tuor, ricordiamo che tutte le serate informative 2013 hanno visto sul podio 2 contrari e 2 favorevoli. In Valle di Blenio i contrari erano rappresentati da Marcello Monighetti e Claudia Boschetti-Straub.

Quali promotori di questo progetto auspichiamo un dialogo, anche critico, sul tema in questione, ma il confronto dev'essere onesto e trasparente.

Cordialmente

Team Parc Adula
alfiero
inserito il: 1.4.2016 8:48
Guerra aperta fra le forze idriche e un non meglio precisato ente ecologico, che vorrebbe far raddoppiare i decorsi minimi. Questo per offrire un abitat migliore ai 7 cuccioli di coccodrillo nano (l’esemplare adulto raggiunge solo gli 80 chilogrammi) liberati nel fiume Brenno pochi giorni fa dai guardiapesca. Il coccodrillo nano, di notte, esce dall’acqua a caccia, si muove ad una discreta velocità di una quindicina di km/h. Dei cartelli verranno posati prima dell’estate con le necessarie raccomandazioni per i bagnanti.
mara
inserito il: 6.5.2016 9:10
Da "Corriere del Ticino" di oggi, a firma SIBER, p.15

... mi vien da dire..."Ma come?? non era che nella Zona periferica non cambiava nulla"??? (secondo i promotori)...Un vero specchietto per allodole - come in effetti ora si sta dimostrando - nel quale invece non hanno creduto quei bleniesi un po' più critici o contrari e che tanto "infastidiscono" l'Associazione?
Del resto, gli articolo 17 e 18 dell'Opar son li ben scritti da tempo, nero su bianco...

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PARC ADULA "DELUSI DA BERNA"

Suggeriti nuovi vincoli – I promotori si rivolgono a Doris Leuthard

«Per la zona periferica in questo modo ci sarebbero più limiti che opportunità». È rammaricato il principale promotore nonché presidente del Parc Adula Fabrizio Keller da noi raggiunto telefonicamente ieri dopo le cattive notizie giunte da Berna per il progetto del parco nazionale, iniziativa portata avanti a cavallo tra Ticino e Grigioni. L’accoglienza che gli uffici federali hanno offerto alla Charta – una sorta di costituzione messa in consultazione di recente – oltre a essere ritenuta tardiva mina la sostanza stessa del progetto e il coinvolgimento democratico fin qui favorito con impegno. «Si tratta del processo definito bottom-up, ovvero dal basso all’alto, a cui ci siamo ispirati prendendo in considerazione tutti gli interessi in gioco, ma che ora subisce un contraccolpo». Una situazione, questa, che ha spinto l’Associazione responsabile a scrivere alla consigliera federale Doris Leuthard esprimendo tutta la sua sorpresa e preoccupazione, e chiedendo un incontro per chiarire il problema venutosi a creare.

Valle del Reno alpino sacrificata

Ma in cosa consistono queste prese di posizione che tanto hanno messo in agitazione i promotori? Ad esempio, spiega Fabrizio Keller, l’Esercito ha chiesto di tagliare fuori tutta la Valle del Reno e una parte dell’area dell’Adula dalla cosiddetta zona centrale del futuro parco nazionale. Un sacrificio che secondo il presidente sarebbe mortale. Berna suggerisce inoltre alcune modifiche che costituirebbero dei paletti indigesti per il progetto. Ad esempio gli alpi della zona centrale potrebbero dover rinunciare a utilizzare il Label del parco. Ma ad essere maggiormente colpita sarebbe la zona periferica della futura entità naturalistica, quella in cui i responsabili contano di poter favorire il maggior sviluppo socio-economico per la regione. «A livello pianificatorio i vincoli introdotti sarebbero eccessivi», spiega ancora al CdT Fabrizio Keller. Che dire, infine, del côté finanziario? Su questo punto il presidente del Parc Adula non è preoccupato. I 15,4 milioni destinati alla fase di lancio della nuova entità tra il 2016 e il 2019 sono assicurati. Il sostegno, ricordiamo, è suddiviso tra la Confederazione stessa (60%), i Cantoni (20%), Comuni e sponsor (20%). Cinque le regioni coinvolte: Blenio, Mesolcina, Calanca, Surselva e Viamala. Molteplici le funzioni a cui ambiscono gli ideatori secondo le linee dettate dalla Confederazione: la protezione degli ecosistemi, l’offerta di aree di ricreazione alla popolazione e lo sviluppo socio-economico.
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