Blenio Café
PARC ADULA
mirtillo
inserito il: 9.11.2016 20:49
Bene, colloquiamo del terzo “step”: Contenuti che dicono una cosa, e indicando il riferimento ad articoli di legge o ordinanza che, se leggiamo tali articoli dicono esattamente il contrario.

Potresti fare un esempio concreto uno? Non solo generalizzare, così approfondiamo sta cosa che l’ordinanza dice esattamente il contrario della Carta, è una questione di metodo, proviamo a chiarire un punto alla volta.
Paolo
inserito il: 10.11.2016 0:56
Cari cafènauti,
il Ticino ha il 7% della popolazione CH, la valle di Blenio ha l’1,5% della popolazione ticinese. Va bene piangere e lamentarsi ma non è che siamo l’ombelico del mondo: direi anzi che come minoranza delle minoranze dobbiamo imparare l’arte di arrangiarsi.
Bello parlare di autonomia, libertà, autodeterminazione, ma la realtà dei fatti è che le poche zone che gestiamo con una autonomia molto limitata sono il 2% del territorio (zone edificabili). Sul resto del territorio comanda mamma Elvetia tant’è che la tanto decantata libertà si infrange contro il diritto di poter mettere un sacrosanto tavolo di sasso davanti al nostro rustico o tagliare qualsiasi albero nel nostro bosco! Prospettive di sviluppo (quello vero) non se ne vedono. Le valli periferiche sono destinate alla residenza ed al turismo quindi è inutile abbaiare alla luna: vediamo di tirare il meglio da questa realtà.
I nostri eletti non hanno dimenticato le nostre rivendicazioni, ma si devono arrendere alla legge dei numeri e dei più forti. Non possiamo neanche sempre pretendere milioni su milioni per il Nara, per Campra, per Campo, per la Fondazione alpina, per Acquacalda, per la Val Malvaglia, la Filovia o altri progetti che poi falliscono. Da decenni la valle si sta spegnendo con chiusure in tutti gli ambiti.
Il Parco è un potenziale di sviluppo, una piattaforma come lo è l’Ente regionale di sviluppo, ma non un attore di primo piano.
Voi investireste in una realtà senza prospettive di sviluppo ? Credo di no ed è forse per questo che da oltre 40 anni si sogna il rilancio delle Terme ma, mentre sull’arco alpino sono cresciute come funghi, da noi siamo sempre al palo. Forse con il Parco abbiamo una chance in più che qualcuno (non noi bleniesi) li realizzi. Le basi pianificatorie ora ci sono.
La nuova politica regionale punta sui centri come motore di sviluppo. Con il Parco, Confederazione e Cantoni stanziano fondi alle zone periferiche affinché cerchino di risollevare le loro sorti in ambiti consoni alle loro peculiarità. I fondi del Parco permettono a Comuni, Parrocchie e Patriziati di investire nella valorizzazione territoriale, a Fondazioni di recuperare le nostre memorie storiche e culturali, al settore agricolo di valorizzare meglio i suoi prodotti (ah il caseificio..), di recuperare pascoli inselvatichiti, e altro ancora. Un territorio migliore fa bene dapprima a chi lo vive e poi è un’attrattiva per chi lo vuol visitare. Altre iniziative imprenditoriali (osterie, negozi , B&B ed altre attività) faranno capo ad altri finanziamenti settoriali. Se vi sarà un aumento di turisti avremo pure sempre una mammella degna della miglior balia che oltre a rivitalizzare i nostri comuni, frequenteranno musei (in decadenza), filovie e centri invernali (ansimanti), e chi più ne ha più ne metta.
Ma ci vorrà una popolazione più votata all’ospitalità che sappia offrire anche “un piatt da bona cera”. Una valle quindi con una maggior voglia di vivere, di provare e rischiare, magari anche di sbagliare per poi rialzarsi con la serena convinzione di averci almeno provato. E tra 8 anni ne riparleremo, e anche Cantone e Confederazione ne riparleranno. Come con la nuova politica regionale dove la Confederazione ha ridiscusso i crediti attribuiti al Cantone visto che nel quadriennio precedente i fondi a disposizione sono stati spesi solo in parte. Se non vorremo più andare avanti rinunceremo a questi fondi e CH e TI risparmie-ranno qualche milioncino. I piani regolatori verranno ripuliti dalle poche restrizioni ed avremo riacquistato la tanto decantata libertà.
Chi propone il progetto Parco ha militato per anni in politica e sa i rischi e le opportunità che si affacciano nel nostro futuro. Spiace leggere tanta sfiducia nelle istituzioni (tutti bugiardi) e le patenti di incompetenza date agli eletti. A livello federale si pensi ai tagli proposti, ma per ora respinti, al settore agricolo(500 mio), al rischio che i canoni d’acqua vengano aboliti: 45 mio in meno al Cantone e oltre 2 mio in meno (all’anno!!) alla valle di Blenio. Il pessimismo nutre la sfortuna, quindi apriamoci a questa nuova sfida e crediamo un po’ di più nel nostro futuro. Come abbiamo fatto con le aggregazioni che hanno dato nuova linfa ai nostri comuni e di cui beneficiano anche i contrari di allora.
Luca
inserito il: 10.11.2016 8:27
Si parla sempre di progetti e futuro rigoglioso della valle, ma chi sa darmi oggi un progetto che porta posti di lavoro e soldi per altri progetti in valle, oltre all’unico progetto (parc Adula) che si voterà il 27 novembre?
gaetan
inserito il: 10.11.2016 10:22
CHIEDO al Team ParcAdula PERCHÈ non risponde alla nostra domanda fatta l'8 novembre, relative alle zone legna da ardere sugli alpi (oltre a Garzotto).
Inoltre, suggerisco a certi ospiti di BC che i testi scritti MOLTO lunghi (vedi Paolo), soltanto una minoranza delle persone li legge per intero! Peccato.
Buona fortuna ParcoAdula.
Eva
inserito il: 10.11.2016 10:53
Caro gaetan,

invece di lamentarti e polemizzare del perché il Team Parc Adula non risponde allla tua domanda, perchè non li contatti direttamente?
Di norma non si posta una domanda in un forum, sperando che l'interessato per caso veda il tuo post e ti risponda, ma ci si rivolge direttamente a lui.
Se si hanno delle domande le si formulano al diretto interessato.
Sul sito sono indicati i contatti:

tel 091 827 37 65
info@parcadula.ch
Gaetan
inserito il: 10.11.2016 14:43
Cara Eva. RILEGGI bene i miei precedenti 2 scritti: io non mi sono né "lamentato" e nemmeno ho "polemizzato". Contrariamente a quanto dici tu e vuoi far credere adesso.
Si trattava solo di una semplicissima domanda in fondo! Poi, il Tem ParcAdula ha in passato più volte e più volte risposto direttamente a delle domande, su questo forum. Ciao.
Gina
inserito il: 10.11.2016 15:05
Cari lettori e care lettrici di questo forum, mi permetto di aggiungere una mia riflessione sulla campagna di votazione sul Parc Adula.

"Libertà di opinione, No Parc!" si legge su alcune delle lenzuola appese nel nostro comune, e mi domando dove sia il nesso. La libertà di opinione è un bene prezioso, pienamente rispettata in questa votazione, e non va strumentalizzata! Da persona libera e informata sul tema, io rimango fortemente favorevole. Per me l'opportunità di poter far parte del più grande Parco Nazionale svizzero è un onore, un riconoscimento verso la popolazione locale per aver saputo conservare le bellezze del territorio e una meritata valorizzazione della nostra valle.

È da 25 anni che vivo e lavoro, con mio marito, qui. Ho visto sviluppi e declini, e non vorrei dipingere tutto in negativo, sarebbe limitativo. Ma resta un fatto che i cartelli "in vendita" sono aumentati in modo esponenziale, e che molti esercizi pubblici hanno chiuso le porte e abbassato le gelosie per sempre, specialmente in alta valle.

Ho anche l'onore di essere una delle rappresentanti bleniesi in Gran Consiglio, e da quell'osservatorio vedo con chiarezza una coperta che diventa più stretta, delle difficoltà socio-economiche in tutto il Cantone, delle famiglie in affanno a causa di condizioni di lavoro precarie e da qui nuove, importanti necessità finanziarie anche altrove, negli agglomerati urbani. Farò, ovviamente, il mio possibile per continuare a difendere gli interessi della valle e delle minoranze in generale, ma dobbiamo renderci conto che questo progetto ci darebbe la possibilità di mostrare la nostra buona volontà di essere più indipendenti, e di almeno fare un primo tentativo per i prossimi dieci anni, anche perché se non tentiamo ora, tra dieci anni nessuno ci chiederà più se abbiamo cambiato idea.

Ha ragione Mara quando dice che dovremo essere attenti in questo dibattito di non cadere nei toni offensivi, perché qualunque risultato esca dalle urne, noi dovremo continuare a convivere come comunità. Spero di non aver mai offeso nessuno, ma dico anche con chiarezza che sentirmi dire che l'obiettivo dei favorevoli sarebbe quello di "vendere la Greina" anche se non ci appartiene, non mi rallegra di certo...
alfiero
inserito il: 10.11.2016 18:30
Non sarebbe male riflettere un poco sui cartelli "in vendita" (accompagnati spesso da "sale"). Va detto che le riattazioni di edifici, anche non poi così vecchi, sono un peso enorme, oggigiorno, vanno trasformati completamente, si deve essere rispettosi di questo, quello, quel altro ancora, occorrono perizie geologiche a 50 m l'una dall'altra, isolazioni a non finire, ecc. ecc.
Quindi vendiamo e costruiamo il nuovo, ma dove costruiamo? a Biasca o nella bassa valle, naturalmente, non nella media e alta valle dove il valore dell'immobile finito è solo una parte del costo di costruzione.

Negli ultimi anni si è visto un acuirsi di questo fenomeno, ma non viene approfondito il "come mai". Sappiamo che più regole vi sono, (penso alle regole relative al modo di costruire, ma anche alle regole pianificatorie), e meno appetibile è avere sostanza al sole. Ora, che la gente ha ormai deciso cosa votare il 27 prossimo, non sarebbe il caso di discutere sull'effetto del parco nazionale sul valore degli immobili e sull'appetibilità di un territorio gravato dalla realtà di un PN. Abbiamo, nell'interesse della popolazione bleniese, da valutare se l'aumento delle stime é giustificato in un PN oppure se sia il caso di caricare la dose.
Gina
inserito il: 10.11.2016 22:46
Ma Alfiero, nella zona periferica non cambia nulla a livello di piano regolatore. Riattare una casa a Olivone è uguale a riattarne una a Claro. Io sono convinta che il valore di un'immobile aumenta con il Parco Nazionale perché porterà una certa ripresa economica.
mirtillo
inserito il: 11.11.2016 10:25
Effettivamente ci sono cose che possono essere interpretate in modo diverso.
Come l'ultima frase di Claudia Boschetti nella trasmissione RSI Modem di oggi: "si tratta di buttarsi in un'avventura nuova"
PARC ADULA
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