Blenio Café
PARC ADULA
paolo t
inserito il: 21.11.2016 23:34
Sempre sulla Surselva, stavo pensando... e se passasse il no di là, vorrebbe dire - secondo le "definizioni" dei Pro Parco - che pure i sursilvani o parte di loro sono retrogradi, ottusi, paurosi e non lungimiranti?

Personalmente rispetto e ho sempre rispettato chi la pensa diversamente da me. Parlo volentieri e da sempre coi favorevoli e coi meno favorevoli. Sarebbe carino se succedesse anche il contrario e che - come ha ben detto Alfiero - gli uni non si vedessero come "illuminati" tanto da permettersi di dare degli "zoccoloni retrogradi" agli altri.

Chi di noi è così tanto supponente di esser sicuro di avere la verità certa in mano? E il fatto che uno si permetta di avere dei dubbi (anche più che leciti) non vuol necessariamente dire che non ha più fiducia nelle istituzioni.

Inversamente detto, in democrazia non esiste che i cittadini siano sempre e in ogni caso concordi con le istituzioni. Non ci sarebbero più votazioni. Ma non vivremmo in uno Stato democratico. Quindi, come in ogni votazione, il primo piano (la prima questione) secondo me non è se si ha fiducia o meno nelle istituzioni, ma se si crede o meno nell'oggetto in voto. Tutto lì. Il resto sono speculazioni...
alfiero
inserito il: 22.11.2016 9:01
Come ho già scritto, credo che a questo punto non sia più dato di poter influire sul voto, i cittadini sanno loro ormai quello che vogliono.

Ma le ragioni del si, in estrema sintesi, si possono riassumere in poche parole: opportunità, treno da non perdere, occasione da non perdere, futuro, giovani, che a rigore di concretezza e pragmatismo possono essere declinate come segue:
opportunità: non si sa quali.
treno da non perdere: non si sa dove ci porti.
occasione da non perdere: voi dite quella di votare si noi diciamo quella di votare no.
Giovani: il mondo cambia veloce, i giovani sono sempre più istruiti, perché non lasciare loro più libertà di disegnare il loro presente secondo le nuove circostante che il mondo girando proporrà?
Futuro: pensiamo anche al 2027.

Il pasticcio dei 10 anni: e sono una dozzina, visto che l'appuntamento prossimo sarà nel 2027.
La legge federale ci offre, o forse impone, la possibilità di uscirne nel 2027. Questa dovrebbe essere un"ultima spiaggia" in caso che il parco si rivelasse essere un`"aborto" e non va trattata con faciloneria, come se si trattasse di rinnovare o meno un contratto di locazione fra privati. occorre, meglio detto, occorreva essere maggiormente coscienti che questo 27 novembre non si sta decidendo un parco giochi per bambini, ma é una scelta di itinerario per la valle di Blenio, (della parte Grigionese non me ne intendo) vogliamo un futuro caratterizzato da un ambientalismo esasperato che in altri luoghi della CH non vige, oppure vogliamo un futuro basato sullo sfruttamento delle risorse che abbiamo, fra le quali la morfologia geografica, ancor più che le caratteristiche ambientali, presenti queste in tutta la catena alpina, sono una risorsa come lo sono sempre state.

Una dozzina di anni, ci aspettano in caso di accettazione del parco, di incertezza, dubbi, insicurezza, titubanza, che non potranno dare avvio alla realizzazione di ciò che occorre per essere una destinazione turistica non di massa ma di qualità. Dovrebbe succedere un miracolo per poter, nel 2027, cambiare itinerario in modo indolore e indenne. Intanto ci portano via quel che abbiamo e si organizzerà altrove la concorrenza creando una situazione che non giustifica più i nostri investimenti. Ancora una dozzina di anni persi, da aggiungere a quelli persi in attesa del parco. Soldi da spendere e debiti da pagare, non si sa da chi.

Cose semplici, che tutti vedono e che renderà il non rinnovo del "contratto" teoricamente possibile perché ha una base legale, ma praticamente impossibile perché tutto si sarà trasformato nell'ottica del parco, e sarà tardi e costoso cambiare indirizzo.
Adula
inserito il: 22.11.2016 13:21
cari Bleniesi,

avevo ancora alcune domande che non hanno trovato risposta:

per esempio:
perché in questi lunghi 16 anni la sede del Parc Adula è stata Roré (Roveredo = comune fuori dal Parc Adula), che ci siano degli interessi personali???

oppure: i 18 nuovi posti di lavoro si sommano a quelli già esistenti? oppure saranno effettivamente NUOVI? verranno fatti dei concorsi pubblici oppure la direzione o gli alti vertici dell'Associazione prenderanno chi di loro piacimento (come già successo)?

ma ora abbiamo un'altra notizia che mi aiuta finalmente a prendere una decisione riguarda il mio voto:

leggete l'articolo appena apparso nella cronaca di questo sito:

www.vallediblenio.ch/vdbi_cronaca.php

e poi datemi una spiegazione.....
alfiero
inserito il: 22.11.2016 13:52
Mi piace sentir dire che dobbiamo smettere di piangerci addosso e darci da fare senza aspettare il bambino che ci porti soldi e regali perché su questo sono molto d'accordo, ma quando sento dire che bisogna accettare il parco perché cosi facendo arrivano dei soldi pubblici per finanziare i 18 posti di lavoro con relativi alloggi e strumentazioni, non posso fare a meno di pensare alle lacrimucce per piangerci addosso.
paolo t
inserito il: 22.11.2016 16:36
MA NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!

BASTA VOLANTINIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII

an podum pü!!!! :-((((((((((((((((
alfiero
inserito il: 23.11.2016 8:46
Al annebbiato approccio del parco alle regole patriziali scritte e consuetudinarie si aggiunge la deplorabile insistenza del municipale di Lugano nel far capire che le autonomie comunali e i valori legati alle istituzioni locali sono solo slogan. Mentre a suo dire il PA sarebbe dei Bleniesi e nel far capire che i bleniesi sono tenuti a votare si al parco quale segno di riconoscenza per gli investimenti fatte dalla città di Lugano per avere, anche in Ticino, un posto di svago per i suoi giovani.
Ma è questa la visione del futuro che l'autorità del parco condivide e si è data da fare per procurarsi sostenitori? E' questo il futuro per le generazioni a venire che l'autorità del parco intende preparare?
Che ci sta a fare nell'ambito delle funzioni pubbliche un cittadino che vede la sola Città di Lugano da intendere come comune sostenibile e non accetta l'ordinamento sociale vigente nelle periferie?
Si vuole verificare se il registro delle imprese artigianali abbia un diritto di essere preteso, è bene che si faccia chiarezza si dice. Esiste un' analogia con il PA? nel senso di votarlo comunque e poi si vedrà se qualcuno ricorrerà.
Nelle scuole Bleniesi non si parla di queste cose?
Titubante
inserito il: 23.11.2016 12:31
Cari bleniesi non regaliamo il nostro modo di essere ed il nostro prezioso territorio X pochi talleri di cioccolata ed un paio di vaghe promesse
rasputin
inserito il: 23.11.2016 16:07
Biosfera val Monastero, nata da alcuni anni a seguito della bocciatura popolare dell’estensione dell’attuale area del parco.

Nel 1979 il Parco Nazionale Svizzero nel Cantone dei Grigioni è diventato la prima riserva della biosfera UNESCO in Svizzera. 31 anni dopo, la zona assolutamente protetta è ampliata con una zona di cura e una zona di sviluppo, rappresentate dalla Val Monastero, conformemente alla Strategia di Siviglia dell'UNESCO (cfr. riquadro 1).

L'UNESCO ha approvato l'ampliamento il 2 giugno 2010 nonostante il fatto che non siano adempiuti interamente tutti i requisiti.

Dato che la Commissione di esperti dell'UNESCO aveva raccomandato a fine gennaio di respingere la domanda, una delegazione svizzera ha illustrato ancora una volta il progetto al Comitato di coordinamento internazionale (ICC), l'organo decisionale del programma MAB (Man and Biosphere) dell'UNESCO a Parigi.

Nella sua decisione, l'ICC ha lodato in particolare l'impegno profuso dalla popolazione della Val Monastero per istituire, nel rispetto dei principi democratici, (????) un parco naturale regionale e per gestire sul lungo termine, insieme al Parco Nazionale Svizzero, una riserva della biosfera UNESCO.

Nel contempo, conformemente al piano d'azione deciso a Madrid (Madrid Action Plan) nel 2008, l'ICC ha chiesto alla Svizzera di adempiere entro il 2013 al requisito che una zona di cura debba circondare completamente la zona centrale.
Fino a tale data, l'UNESCO chiede inoltre un piano di gestione per l'intera biosfera.

Cosa è: le riserve della biosfera sono aree di ecosistemi in cui, attraverso un'appropriata gestione del territorio, si associa la conservazione dell'ecosistema e la sua biodiversità con l'utilizzo sostenibile delle risorse naturali a beneficio delle comunità locali: ciò comprende attività di ricerca, controllo, educazione e formazione.

Hanno dei regolamenti che assomigliano un po, ma meno impegnative, alle regole applicate nelle zone periferiche di un parco nazionale di nuova generazione.
Se si opera in rispetto delle regole, si ottiene il riconoscimento Unesco

Perché i vari direttori se ne sono andati? Perché finora non si è riusciti a mettere tutto sotto ordine/tutela, ed entro i termini del 2013, le varie limitazioni e la gente che opera sul territorio non è poi tutta contenta delle regole da imporre ed il riconoscimento Unesco è ancora traballante.
rasputin
inserito il: 23.11.2016 16:10
ecco che cosa succede!

gli enti preposti al controllo dell'applicazione delle regole, lasciano correre all'inizio pur di poter far accettare alla gente di cedere il territorio da tutelare.

poi intervengono dopo in MODO PROGRAMMATICO a mettere i paletti.

ne più ne meno!
rasputin
inserito il: 23.11.2016 17:49
dimenticavo.

non si deve dimenticare che Rodewald ha pronto il progetto di corridoio di biosfera che dovrebbe secondo i loro intenti, collegare la zona del parco Adula con la zona del parco del Locarnese.

oltre a ciò, la Confederazione cerca ad ogni costo (non nel senso monetario di aiuto alle regioni interessate) di ottemperare alle promesse fatte alla comunità internazionale di essere da esempio e guida nella promozione e creazione di nuovi concetti di parchi, evidente con regole più restrittive e aree più ampie che finora.

sempre i primi della classe!!!
PARC ADULA
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