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Blenio Café
PARC ADULA
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Luca
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inserito il: 25.11.2016 20:09 |
Da ticinonline: I vantaggi che potrà portare il marchio di Parco Nazionale in ambito turistico e commerciale sono evidenti. Gli effetti positivi di una maggiore visibilità e affluenza di turisti andrà a beneficio della Valle di Blenio e di tutta la regione dell’Alto Ticino. L’esperienza maturata con i Castelli di Bellinzona lo dimostra: da quando possono fregiarsi del marchio Unesco si è riscontrata una continua crescita in termini di visitatori. Nel contesto turistico nazionale e internazionale è importante potersi distinguere e posizionare in modo chiaro sul mercato. Un marchio, soprattutto se di livello nazionale come quello dei Parchi Svizzeri, ha il potere di rafforzare l’identità senza doverla descrivere. Al turista ignaro delle caratteristiche della Valle di Blenio sarà sufficiente identificare il marchio per capire il genere di offerta e la valenza della stessa. Grazie al marchio Parc Adula sarà possibile far conoscere i pregi naturalistici della Valle di Blenio e le realtà ad essi correlate che oggi esistono già ma languono o faticano a emergere. I contributi finanziari, ma anche l’aiuto in termini di competenze e contatti che Parc Adula potrà portare, gioveranno agli imprenditori locali per realizzare i propri progetti con maggiore efficacia. L’appartenenza a un Parco Nazionale renderà inoltre più attrattiva la Valle di Blenio per chi sta cercando un luogo dove creare una nuova iniziativa nel settore turistico. Anche la presenza in valle dell’OTR sarà rafforzata dalla realizzazione del parco. Il concetto di gestione prevede infatti la stipulazione di mandati di prestazione con le organizzazioni turistiche esistenti per espletare la funzione di front-office e di accoglienza ai visitatori. L’esperienza del centro visitatori del Parco Nazionale Svizzero a Zernez dimostra la bontà della sinergia tra ufficio del turismo e parco. Si ha la possibilità di dare visibilità alle offerte turistiche, culturali e sportive della regione ai visitatori che giungono per ottenere informazioni sul parco. In questo modo anche le iniziative non direttamente correlate a Parc Adula potranno beneficiare di una maggiore risonanza. Nelle discussioni e prese di posizione sul progetto Parc Adula il tema del turismo è emerso di continuo ed è stato ampiamente dibattuto. I contrari al parco hanno sollevato critiche rivolte all’attuale legge cantonale sul turismo, arrivando persino a dichiarare che la soluzione a tutti i problemi consisterebbe nel dotarsi di un’agenzia turistica locale indipendente. A prescindere dalla pertinenza dell’argomento nel dibattito del Parc Adula, in un’ottica di crescita è impensabile guardare alla promozione turistica ancora come a un’attività puramente locale. Grazie alle sinergie con l’intera regione dell’Alto Ticino è invece possibile confezionare pacchetti turistici più completi e competitivi sul mercato che mettono in rete il Parc Adula con le opportunità offerte dalla nuova trasversale alpina e con le altre attrazioni e strutture turistiche presenti. Tra pochi giorni la popolazione residente della Valle di Blenio si appresta a prendere una decisione storica per lo sviluppo turistico. Ci auguriamo che le opportunità di questo progetto prevarranno sui timori e che la Valle di Blenio potrà beneficiare di una spinta verso un futuro nuovo e promettente. Avv. Flavia Marone, Presidente CdA Organizzazione Turistica Regionale Bellinzonese e Alto Ticino
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mirtillo
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inserito il: 25.11.2016 20:22 |
Sicuro che cade tutto in Valgrande? La Stampa, Beatrice Archesso. «Spero che il 2016 ridisegni i confini del parco: l’allargamento è un’opportunità». E’ solo una delle premesse con cui Massimo Bocci s’è insediato, negli uffici di Vogogna, alla presidenza del parco nazionale della Valgrande. Bocci, già consigliere comunale a Verbania, inizia un mandato di cinque anni. «Sono innamorato delle zone in cui sono nato e cresciuto - ha esordito -, e inizio l’incarico con umiltà, entusiasmo e determinazione. È un bel momento per occuparsi del Parco nazionale della Valgrande: è cambiata la sensibilità delle persone riguardo al territorio e ci sono i presupposti per sfruttare appieno le caratteristiche dell’area protetta». Quelle che l’hanno resa un «Geoparco», innanzitutto. Geoparco, sintetizzando, è uno status riconosciuto a livello mondiale alle realtà virtuose che prevedono uno sviluppo socio-economico sostenibile e mettono in atto scelte volte alla salvaguardia del patrimonio geologico e culturale. È un marchio Unesco, che di per sé è garanzia d’eccellenza. «Il Parco della Valgrande è uno dei 110 al mondo e dieci italiani ad avere questo riconoscimento» ha precisato il direttore Tullio Bagnati. Economia sostenibile L’economia sostenibile è pilastro dei Geoparchi e del programma del neo presidente: «Il settore agricolo va rivalutato, magari con esperimenti-pilota che riportino l’agricoltura in Valgrande. Sarebbe una rinascita anche culturale perché a occuparsene non sarebbero figli di contadini, ma nuove generazioni. I prodotti tipici, tra cui la rassegna “Sentieri del gusto” che li valorizza, devono arrivare a creare un micro circuito economico». La sede dell’ente diventa «il luogo in cui si progetta lo sviluppo del territorio», e un modo per farlo è allargarsi e a nuovi Comuni: su tutti Verbania, che da tempo ne ha fatto richiesta. «Un ingresso che va sostenuto e che collegherà lago e montagna - dice Bocci -. Il rapporto coi Comuni è strategico perché sono il “collante” del territorio e il mezzo per diffondere il più possibile la filosofia del parco nazionale, che non è un marchio soggetto a limitazioni e aggravi bensì una grande risorsa». Il 2016 si prospetta un anno intenso. Sono già stati stanziati 150 mila euro per migliorare i percorsi e si completerà il «Sentiero per tutti» destinato ai disabili con partenza da Cappella Porta a Caprezzo. L’altro grande intervento riguarderà la messa in sicurezza di due strade: quella per Genestredo (Vogogna) e quella che collega Rovegro a Cicogna. Il ministero dell’Ambiente ha stanziato in via eccezionale («in genere non interviene sulle infrastrutture», è stato precisato) 437 mila euro cui si aggiungono i 100.000 della Regione e contributi comunali che portano la cifra a quota seicentomila.
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Lars
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inserito il: 25.11.2016 20:29 |
Luca non fare doppioni è gia in Cronaca. Saluti
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Luca
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inserito il: 25.11.2016 20:36 |
Da ticinonline: I vantaggi che potrà portare il marchio di Parco Nazionale in ambito turistico e commerciale sono evidenti. Gli effetti positivi di una maggiore visibilità e affluenza di turisti andrà a beneficio della Valle di Blenio e di tutta la regione dell’Alto Ticino. L’esperienza maturata con i Castelli di Bellinzona lo dimostra: da quando possono fregiarsi del marchio Unesco si è riscontrata una continua crescita in termini di visitatori. Nel contesto turistico nazionale e internazionale è importante potersi distinguere e posizionare in modo chiaro sul mercato. Un marchio, soprattutto se di livello nazionale come quello dei Parchi Svizzeri, ha il potere di rafforzare l’identità senza doverla descrivere. Al turista ignaro delle caratteristiche della Valle di Blenio sarà sufficiente identificare il marchio per capire il genere di offerta e la valenza della stessa. Grazie al marchio Parc Adula sarà possibile far conoscere i pregi naturalistici della Valle di Blenio e le realtà ad essi correlate che oggi esistono già ma languono o faticano a emergere. I contributi finanziari, ma anche l’aiuto in termini di competenze e contatti che Parc Adula potrà portare, gioveranno agli imprenditori locali per realizzare i propri progetti con maggiore efficacia. L’appartenenza a un Parco Nazionale renderà inoltre più attrattiva la Valle di Blenio per chi sta cercando un luogo dove creare una nuova iniziativa nel settore turistico. Anche la presenza in valle dell’OTR sarà rafforzata dalla realizzazione del parco. Il concetto di gestione prevede infatti la stipulazione di mandati di prestazione con le organizzazioni turistiche esistenti per espletare la funzione di front-office e di accoglienza ai visitatori. L’esperienza del centro visitatori del Parco Nazionale Svizzero a Zernez dimostra la bontà della sinergia tra ufficio del turismo e parco. Si ha la possibilità di dare visibilità alle offerte turistiche, culturali e sportive della regione ai visitatori che giungono per ottenere informazioni sul parco. In questo modo anche le iniziative non direttamente correlate a Parc Adula potranno beneficiare di una maggiore risonanza. Nelle discussioni e prese di posizione sul progetto Parc Adula il tema del turismo è emerso di continuo ed è stato ampiamente dibattuto. I contrari al parco hanno sollevato critiche rivolte all’attuale legge cantonale sul turismo, arrivando persino a dichiarare che la soluzione a tutti i problemi consisterebbe nel dotarsi di un’agenzia turistica locale indipendente. A prescindere dalla pertinenza dell’argomento nel dibattito del Parc Adula, in un’ottica di crescita è impensabile guardare alla promozione turistica ancora come a un’attività puramente locale. Grazie alle sinergie con l’intera regione dell’Alto Ticino è invece possibile confezionare pacchetti turistici più completi e competitivi sul mercato che mettono in rete il Parc Adula con le opportunità offerte dalla nuova trasversale alpina e con le altre attrazioni e strutture turistiche presenti. Tra pochi giorni la popolazione residente della Valle di Blenio si appresta a prendere una decisione storica per lo sviluppo turistico. Ci auguriamo che le opportunità di questo progetto prevarranno sui timori e che la Valle di Blenio potrà beneficiare di una spinta verso un futuro nuovo e promettente. Avv. Flavia Marone, Presidente CdA Organizzazione Turistica Regionale Bellinzonese e Alto Ticino
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Lars
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inserito il: 25.11.2016 23:20 |
Mi hanno comunicato che uno dei comuni determinante come Vals é nettamente per il NO 276 e SI 63, e sorpresa Nüfenen pure NO. Può essere pertinente farsi piano piano una domanda sulle strategie e responsabilità prese? A seguire e viva il vincitore finale.
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Bilarada
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inserito il: 25.11.2016 23:29 |
A me sembra che il parc Adula fossilizzi la valle di Blenio con regole, restrizioni, vincoli, norme programmatiche e quant'altro. Vogliamo davvero ipotecare tutto il nostro territorio e lasciare i nostri figli a bocca asciutta?
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Paolo
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inserito il: 26.11.2016 9:54 |
Tento di capire perché Vals ha affossato il Parco. 1. la Surselva non ha bisogno del Parco: ha una economia ed un turismo fiorenti, ed una visibilità già data dalla notorietà 2. Vals ha qualche difficoltà con le sue Terme: pernottamenti in picchiata dal 2007 (da 140 a 82 mila): sono cmq sempre cifre astronomiche rispetto alle nostre 3. Con Parc Adula la Valle di Blenio potrebbe diventare concorrente a tutti gli effetti, perché con il PA abbiamo maggiori chances di vedere sorgere il centro di Acquarossa Se io fossi cittadino di Vals cosa avrei votato ? - si al PA per aumentare una visibilità, che cmq ho già ? - no al PA per non favorire la concorrenza del SUD ? Io avrei votato no...quindi ora da bleniese voto si e se i 3 comuni sono sulla stessa lunghezza d'onda potremo tentare almeno la carta del parco regionale, molto meno visibile ma cmq meglio del nulla.
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Paolo t
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inserito il: 26.11.2016 10:03 |
????????
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Paolo t
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inserito il: 26.11.2016 10:04 |
????????
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marcello
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inserito il: 26.11.2016 10:29 |
Paolo, machiavellico.... al limite del delirio...
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PARC ADULA
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