RUSTICI IN VALLE
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Erika
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inserito il: 10.3.2012 3:13 |
Senza nessuna incertezza (e senza nessun interesse personale poichè non possiedo nulla "al sole"), ho già votato un bel NO! Una legge federale, ancorata alla Costituzione, in questo caso non va bene vista la grande diversità del territoro ticinese e delle sue realtà agricole, turistiche, ecc. rispetto al resto della Svizzera. Il nostro Cantone è già particolare di per sè, visto che spazia da zone a clima mediterraneo, alla pianura agricola, ai laghi, alle colline per arrivare fino alle cime di oltre 3'000 msm e ai ghiacciai. Perciò sarà già abbastanza difficile fare un'adeguata e buona legge cantonale, figuriamoci se si può applicare una legge federale! E poi perchè "scomodare" sempre la Costituzione? I Comuni dovranno dotarsi di ottimi piani regolatori e regole di applicazione diversificate, modificare quelli esistenti in modo da usare bene il territorio e proteggerlo da speculazioni inadeguate. Aspettando i risultati di domenica 11, saluto tutti. Erika
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marcello
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inserito il: 10.3.2012 11:08 |
Gina: ti ha risposto Erika, io non banalizzo proprio niente. Se Lenzerheide ha un problema, il nostro sistema democratico permette ai cittadini di questa splendida località di risolverlo.
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marcello
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inserito il: 11.3.2012 23:21 |
Alla faccia della solidarietà, uno schiaffo al federalismo :-( E adesso? Qualcuno mi spiega come verrà messa in pratica questa assurda decisione? Proviamo noi cantoni alpini, lanciamo una iniziativa! Nei cantoni di Basilea, Zurigo e Argovia ci sono troppe industrie! riduciamole al 20% Che trsitezza!!
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marusca
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inserito il: 12.3.2012 0:40 |
Poveri noi, piccoli artigiani delle valli che viviamo grazie alla riattazione dei rustici!!
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Erika
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inserito il: 12.3.2012 1:00 |
Il disastro è compiuto e saldamente ancorato alla Costituzione Federale! non sono state prese in considerazione. Mamma Elvezia diventa sempre più matrigna! E adesso? Possibilità di fare qualcosa per il Ticino: = 0! Ciao a tutti e cerchiamo almeno di digerire la cena, visto l'orario.
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erika
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inserito il: 12.3.2012 1:03 |
Scusate, volevo dire: "le minoranze... non sono state prese in considerazione". La rabbia e la delusione giocano brutti scherzi! Erika
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marcello
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inserito il: 12.3.2012 1:28 |
Ho seguitzo in diretta la CS del Consiglio Federale, la sig.ra Doris L. mi è parsa in evidente imbarazzo, nessuno si aspettava un simile risultato. Questa scellerata decisione, pone fine alle speranze di vedere rinascere le migliaia di rustici posti fuori zona attraverso un cambiamento di destinazione.
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alfiero
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inserito il: 12.3.2012 2:14 |
Ancora una volta la CH ha trovato un’occasione per peggiorare il rapporto fra la montagna e la città. Oggi le città svizzere hanno deciso di chiudere il Nara, di non fare le Terme e mi hanno invitato a votare contro il parco Adula. La mia impressione è che già oggi anche fra i sostenitori, tanti abbiano paura delle conseguenze negative. La montagna ha bisogno delle residenze secondarie. La città le detesta. La limitazione votata è assurda perché fa stato di una percentuale valida per tutto il paese mentre per controllare che le abitazioni secondarie non eccedano, occorre uno strumento generato dalla ponderazione di diversi fattori. La città non è stata sensibile ai bisogni della montagna e non ha voluto opporre all’iniziativa questa ponderazione. Vedo dell’incoerenza per un verso, ad esempio, esprimere un nullaosta al progetto di 1.5 miliardi di Andermatt, che, come quello di Alptransit dovrà raddoppiare per poter funzionare e per l’altro verso proporre il limite del 20% valido anche in Canton Uri (a meno di fare capo all’eccezione sempre vincente, quella offerta a chi può pagare). Andiamo anche a capire che le città vogliono parchi nazionali e non residenze turistiche sulle alpi, quale contrappeso ecologico alla loro espansione sul territorio. Ritorna in mente che Zurigo sostiene con soldi il parco Adula, e la NZZ ne spiana la strada offrendo ai suoi lettori l’immagine di una valle di Blenio di mentalità scaduta e cultura non aggiornabile cui deve essere fatto il grande favore di “aiutarla” con un parco nazionale, dato però per legge come protezione della natura ma presentato come promozione economica. Se vivere e lasciar vivere passasse per messaggio importante ed equo, le città i parchi nazionali li dovrebbero volere vicino a casa loro dove la natura soffre.
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Gina
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inserito il: 12.3.2012 4:24 |
Il risultato è stato mooolto risicato, certamente bisognerà prenderne atto quando si tratterà di implementarlo. Non penso che non si potrà più battere chiodo perchè si è votato sui "letti freddi" quindi NON p.es. su rustici o su case secondarie che vengono sfruttati commercialmente (quindi dati in affitto). Sarebbe, penso, un'opportunità far rivivere Blenio Rustici, che in più significherebbe una gestione del territorio e un'economia più oculata e sostenibile, perchè permetterebbe di vendere il latte e non la mucca = restare proprietari del terreno e delle costruzioni, e vivere del redditto che essi generano. Evidentemente Leuthard era in imbarazzo perchè lei stessa con il Consiglio Federale non sosteneva l'iniziativa.
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mara
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inserito il: 12.3.2012 5:20 |
Alpengraben... così lo ha definito qualcuno, nei commenti di stasera, il divario uscito tra Cantoni di montagna e quelli cittadini. Se continua così, mi sa davvero che stiamo diventando il "giardino di svago per le Città" e alle condizioni (limitazioni) che vogliono loro. E noi, sul territorio dove viviamo e dovremmo poter lavorare e campare (per non scappare nelle città...), ci troviamo confrontati a divincolarci in un sacco sempre più fitto di limiti e imposizioni venute dall'alto che ci impediscono a tutti gli effetti - a noi che ci viviamo tutti i giorni - di poterci trarre... di che vivere! (E non speculare, giusto lavorare e vivere...). Ora non è più possibile trasformare né rinnovare edifici e alloggi a scopo di vacanza. Ne faranno le spese le nostre piccole e medie aziende edili. Faccio ora ancora più fatica ad interpretare con ottimismo i grossi progetti delle Terme e del Parc Adula. Fronte all'arrivo di tutte le masse di turisti che ci vengono propinate nei vari Plan di qua e Plan di là, costruiamo nuovi e moderni alberghi? O bastano quegli sparuti 3 o 4 esistenti? Ma qual è - mi chiedo - il tipo di turismo più sostenibile, idoneo e rispettoso del nostro territorio? (sto parlando della valle, ovviamente...). Quello soft del tizio che, senza troppe manie di grandezze, riatta la cascina (sua o comperata), e tiene in ordine e pulito qualche metro quadro di terreno attorno ad essa, oppure l'edificazione di alberghi più o meno grandi, coi relativi parcheggi e via dicendo? E sì che il CF nelle sue raccomandazioni di voto l'aveva beh anche scritto bene e chiaro (ma forse non abbastanza forte), che in Svizzera ci sono situazioni e regioni diverse e che "l'iniziativa non tiene conto delle diverse situazioni presenti nel nostro Paese". Speriamo che almeno quelli del Buval e dei vari uffici della Natura tengano conto delle esigenze minime della popolazione locale quando si tratterà di dire sì o no alla Carta del Parc Adula, altrimenti quassù nelle valli per vivere e muoverci sul nostro territorio (curato e rispettato da anni e anni e da generazioni) dovremmo sempre chiedere il permesso a qualcuno o studiare a memoria qualche legge che ci dice cosa fare e cosa no. E chi fa le leggi non abita qui. Probabilmente abita in Città. :-(
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RUSTICI IN VALLE
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