Blenio Café
RUSTICI IN VALLE
lo scriba montano
inserito il: 12.3.2012 6:22
Ennesima dimostrazione di quanto sia considerata la popolazione alpina!! (e probabilmente di come siamo visti “dall’altra parte”).

Alfiero ha centrato in pieno la tematica; e poi bisogna regalare gli spazi di svago a certa cittadinanza, a gratis e sotto l’egida di assurde ed imbecillistiche regolamentazioni.

Altro che Parc Adula a questa gente!!
Spero che i vallerani se ne ricordino bene il giorno che dovranno decidere se regalare il terreno al scelleratismo di pseudo protettori del nostro territorio, oppure se ritiene che non siamo ancora del tutto deficienti e saremmo ancora capaci di autogestire noi da soli la nostra terra come è stato fatto da migliaia di anni.
La storia si ripete; Patto di Torre, landfogti, eccetera.

Ritengo che finora nessun cittadino abbia avuto la capacità e la costanza (per non chiamarla a volte testardaggine e magari un poco d’incoscienza) di insegnare al contadino di montagna come si deve fare a gestire il territorio ed estrapolare il minimo esistenziale per tirare avanti la famiglia!
Troppo facile salire da noi il fine settimana o magari solo in giornata con il SUV da centinaia di migliaia di Fr. di valore e poi dire che la vacca puzza di mucca e meravigliarsi e magari reclamare perché il mattino il canto del gallo lo ha svegliato!
Ci si potrebbe chiedere quale è potere morale ed etico che certa popolazione sente di dovere avere per legiferare fuori dalla porta di casa e sentirsi di dovere decidere delle sorti del “meschino alpino” incapace di autogestirsi!!
Non è retorica ma pure realtà!!
Attenzione!! Arrischiamo di ritornare ai tempi dei “fungiatt o heidelberitrager gomme tagliate”

Mi chiedo se quel Weber alla testa dell’iniziativa sa cosa vuole dire vivere ed operare in montagna, fare salti mortali per far quadrare i conti delle attività di svago e sport (vedi impianti da sci ed altro), far sacrifici per risanare il rustico che i nostri avi hanno costruito con tanta fatica e che con tanto amore e voglia di vederlo rinascere sotto nuovo aspetto.
Sarebbe interessante sapere dove vive, di cosa vive e se ne ha il tempo e le capacità, saper dove e come va in vacanza!

E con quale indotto locale!! Piccole imprese piccoli artigiani…
E poi Berna blocca i sussidi per aggiustare le strade agricole!!

Il testo di legge parla di residenza secondaria in generis e non cita assolutamente se conta chi è il proprietario o meno!

Nel prossimo futuro vedremo alcuni di questi centri di svago per il cittadino essere cancellati dalla cartina!! (e non mi sembra di esagerare)

Si cita l’esempio di Lenzerheide: non bisogna mischiare il burro con la ferrovia!
È vero che lo sviluppo sfrenato delle costruzioni in certi ambienti porta ad un rialzo dei prezzi; necessita però ricordare che tali centri senza questo sviluppo non sarebbero quello che sono, l’indotto creato con le costruzioni ed in seguito non sarebbe quello che è; i posti di lavoro in loco legati al turismo non sarebbero quello che sono. Senza questo sviluppo vedo molto male l’esistenza in loco delle imprese e degli artigiani che grazie a tanto possono esistere.
Posso confermare che conosco molto bene le varie realtà dei centri di turismo di quasi tutta la Svizzera (ed anche un po’ oltre); ciò per dire che non mi sembra di parlare a vanvera.
Cito un esempio; San Moritz è cosciente di questo problema e sta pianificando un vasto terreno da mettere a disposizione a bassissimo costo e pagare anche i progetti di costruzione per edificare a prezzi sopportabili a chi del luogo o intende installarsi in loco per lavoro.
Quindi se si vuole le soluzioni esistono.
Viceversa, e dimostrato, se il luogo è di scarsa attrattività anche regalando il terreno difficilmente si trovano interessati ad installarsi.

Quanto sopra vale anche per le nostre realtà anche in modo più ridimensionato (cambiano solo le cifre ma non il principio)

Tutto ciò mi riconferma quanto avevo già asserito in precedenti post in vari temi espressi in BC.
mara
inserito il: 12.3.2012 20:07
Qualche considerazione post voto... leggendo qua e là...

Moreno Bernasconi, editoriale CdT, 12.03.2012:

..."Anche se può apparire poco razionale e molto emotivo, sono convinto che nell'inconscio collettivo di molti abitanti dei grandi agglomerati urbani svizzeri e delle agiate regioni dell'Altopiano, le Alpi e il sud delle Alpi vengano visti anzitutto come il proprio polmone verde, un giardino rustico e bucolico che riecheggia campanacci e la Svizzera pura e intatta "d'antan". Cosa ne pensano gli abitanti (meno agiati) delle regioni alpine, in cui edilizia e turismo vivono in misura non indifferente su una nuova transumanza vacanziera, conta poco". (...)

Voto di Lugano City:
6694 SI (51,7%) ; 6250 NO (48,2%)

Voto di Locarno:
1906 SI (54,2%) ; 1610 NO (45.7%)

A Bellinzona e Mendrisio è stata bocciata; grazie per la solidarietà :-)

Sto facendo demagogia??? "Dietrologia"? Boh, giudicate voi, o meglio giudicate dai dati.

Il sindaco del nostro comune di valle (Blenio), che rispetto intendiamoci, ha scritto ultimamente che "La nostra ricchezza è il territorio".

E' vero. Però se chi viene in visita da noi è felice e arcifelice di solo guardarlo, ammirarlo e "gustarlo" , il nostro territorio, a noi che ci viviamo non basta guardarla, questa ricchezza. Per rappresentare davvero una ricchezza per noi bisogna saperla vivere, interpretare correttamente, "usare" (brutto termine, se mi viene uno meglio dopo lo cambio), in modo intelligente, parsimonioso e rispettoso come sempre fatto nelle nostre Vallate, dalle generazioni prima di noi e tuttora.
Se ci sono eccezioni o mal funzionamenti, questi vanno risolti puntualmente, da ogni comune e dalla sua gente.

Mi spiace un sacco di questo risultato, che secondo me impoverisce la responsabilità e l'autonomia locale, il che non vuol dire anarchia totale, perché le leggi e i PR già ci sono...

Io resto sempre dell'idea che il troppo Stato, le troppe leggi, in tutto e per tutto, in ogni settore, limitano e de-responsabilizzano la persona, le tarpano le ali di quella sana e creativa libertà d'azione che, se la si ha, si impara anche a fare l'esperienza che la tua libertà finisce dove inizia la mia. Troppe leggi, troppi vincoli calati dall'alto atrofizzano invece le nostre capacità decisionali di individui liberi, nel Paese stupendo nel quale abbiamo la fortuna di vivere.
lo scriba montano
inserito il: 12.3.2012 20:48
Ho dimenticato, ma aggiungo volontieri:

Ennesima dimostrazione, che tutti gli pseudosalvatori della nostra identità montana, (cioè quelli che spingono per avere i privilegi di venire da noi senza molto lacsiare, che spingono per comandare sul nostro territorio) gira e rigira sotto sotto sono sempre gli stessi: pro Natura, Buval, ecologisti eccetera.

Ho smepre detto: chi vuole essere ecologista ad oltranza provi ad anadare a vivere in mezzo alla foresta ma senza nemmeno il coltello (perchè inquina a fabbricarlo!) vedremo che dopo alcuni giorni ritornano volontieri nel loro appartamento (o magari) villa al calduccio costruiti in zone privilegiate urbane e si riprendo volontieri il loro cadreghino lautamente pagato a far girare le dita.

Altra possibilità: proviamo a farli vivere senza corrente d'inverno e a certe latitudini; dopo alcuni giorni (quando non si può scaladre il caffè, quando non funziona il microonde, quando non va ne radio ne tv eccetera)...

La dimostrazione è che, salvo qualche "pecora rara", detti personaggi abitano in città o zone urbane, hanno un buon cadreghino, e tentano di riempire il popolo con teorie che per chi al territorio alpino e/o molto ma molto periferico deve "strappare di che sostentarsi", non hanno nessuna possibilità di applicazione. Anzi, il più delle volte, sono altamente controproducenti.

Quindi, per quanto possibile: abitanti di serie C in zone di serie Z; forza e proviamo a far vedere per quanto possibile che siamo ancora capaci di gestirci e di tenere in mano la situazione e la nostra vita. (i buoi non sono ancora completamente fuori dalla stalla, o almeno si trovano nelle immediate vicinanze ed ancora prendibili).

Si spera che a chi spetta di studiare le varie ordinanze e regolamentazioni atte ad applicare l'assurda iniziativa, abbia l'accortezza di trovare degli spiragli per togliere dove è ancora possibile il nodo scorsoio dal collo del canditato all'impiccagione.
lo scriba montano
inserito il: 12.3.2012 22:01
Ri..aggiungo,
(e ri... ripeto; quanto sotto vale per il presente tema, per Parc Adula e per tutti gli altri temi di BC pertinenti)

Scusate gli errori di ortografia, ma scrivo di fretta e arrabbiato dal fatto che c'è una gran parte di popolo (ma abbiamo visto da dove viene) che vuole imporci cosa dobbiamo fare a casa nostra!!

Sarebbe interessante sapere anche alle nostre latitudini quali sono le forze ideologiche e le estrazioni che hanno deciso di favorire il signor Weber.
D’altronde la sua faccia dice tanto... (purtroppo o magari per fortuna) l’ho vista oggi per la prima volta su un quotidiano; spero di non più rivederla!

Quindi, come già detto, cerchiamo almeno alle nostre latitudini di essere solidali, dimenticando ideologismi, partitismi, fazioni, eccetera e proviamo ad unire gli sforzi atti a poter dire la nostra a casa nostra ed a difendere quello che è ancora difendibile!

Penso che a nessuno sia sfuggito il fatto che alle nostre suddette latitudini quasi tutto va parzialmente a rotoli!
Il turismo è quello che è, vedi alberghi e ristoranti che fanno sempre più fatica a barcamenarsi; diverse imprese ed artigiani locali devono andare fino in fondo al Cantone (e magari anche oltr'alpe) per fare qualche lavoro atto a salvare la baracca e riuscire a mantenere qualche posto di lavoro.
Provate a contare quanti esercizi pubblici hanno chiuso in valle negli ultimi quarant’anni (anche se erano tempi e gestioni diverse); risultato uno per ogni anno trascorso!

Quelli che sembra vadano un po’ meno peggio di tanti altri sono ancora gli agricoltori con le immani fatiche che ne derivano, seppur anche per loro la vita va sempre più dura e stretta. Almeno un pezzo di crenga e di salame in credenza l’avranno sempre.

Almeno fino a quando restano gli aiuti atti a far quadrare i magri bilanci e fino a quando non arriva qualche assurda nuova regolamentazione (non poi così tanto remota) che imporrà che per ammazzare la gallina bisogna portarla a Bruxelles, accompagnati da qualche scalda sedie dei sopra detti enti, e che per cambiare il trespolo divenuto sgangherato necessiterà l’inoltro di domanda di costruzione con supervisioni, perizie, rapporti, business plan, master plan, e nuovi ed imprevedibili plan, e quant’altro redatti sempre dai suddetti e pagati dal proprietario della gallina!

Non parliamone dei poveri rustici.. anche se sono il fulcro del titolo del presente tema!!!

Forse esistono solo alcuni cerotti e magari è impossibile avere la medicina che potrebbe guarire le ferite ed emorragie.
Prepariamoci a difendere i nostri diritti ed a non dimenticarci di ciò il giorno che dovremo decidere se regalare o meno il nostro territorio alle assurdità delle leggi e ordinanze che Parc Adula ci imporrà!

Chi non ha ancora capito che il Parco serve ai cittadini per venire a distressarsi dalla frenetica vita che si auto impongono per poter mantenere il loro tenore di vita ed il SUV e lasceranno molto poco per non dire niente?
Che qualcuno mi provi il contrario.

E poi; quando vengono da noi e cercano la casa o il rustico o altro per fermarsi qualche giorno a dormire, gli potremo offrire unicamente la possibilità di pernottare sotto all’ormai sgangherato ombrellone dei gelati che il ristorante morente non utilizza più e da tempo caduto in disuso!
Così magari faranno l’iniziativa per annullare l’iniziativa!

Comunque, anche ciò già detto, in quei posti dove le costruzioni erano o stanno diventando esagerate in numero, i mezzi per regolamentare esistevano ed esistono. Basta adottarli!

Ne abbiamo avuto anche qualche esempio dove “il popolo bestia locale” non tanto bestia si è dimostrato ed è stato capace di prendersi le responsabilità e le decisioni a casa sua, senza interferenze dettate da chi viene da fuori a farfugliare assurde (ed a volte ipocrite ed idiosincrasiche) teorie e poco o niente capisce delle esigenze del popolo locale.

Sorry… ma in tanti capiscono. (fine del monologo)
Lo sciba montano
inserito il: 12.3.2012 23:42
Mi riferisco al contenuto del post di Gina del 9 marzo;

conosco parzialmente il caso che cita di Lenzrheide, ed il ricorso fatto dal contadino limitrofo al terreno pianificato. Quanto ci ricavava oppure quanto ci perdeva il contadino citato?
Che in più se non erro lavora - o un suo stretto parente - sugli impianti, quindi se così fosse in sinergia con lo sviluppo edilizio.

Altro esempio più volte citato, il mega complesso di Andermatt. Breve storia; l'esercito ha smantellato e doveva sbolognare il terreno ed i relativi fabbricati. Il promotore, unico interessato (con i soldi di chi ha comperato le azioni di Orascom) ha fatto il favore al dipartimento militare offrendosi di acquistarne i sedimi.
Tutti gli ordini di pianificazione sono stati dettati da Berna (in pratica all'incontrario della prassi) e così il comune ed il cantone hanno dovuto operare in tale senso in tempi brevissimi. Quattro mesi per la pianificazione ed il cambio di destinazione.
Il ricorso del "paesan" limitrofo è stato lautamente compensato e ritirato. Fine della storia ed inizio dell'operazione di demolizione di tutte le opere esistenti e costruzione di parte delle opere progettate.
marusca
inserito il: 13.3.2012 3:05
Salve a tutti,
io mi chiedo se i ticinesi e in modo particolare i vallerani che hanno votato SI a questa assurda iniziativa, si sono resi conto fino in fondo cosa stavano votando...

Mi sembra incredibile che ci siano state così tante persone che qui da noi hanno accettato questa regola che non si può neanche rispettare, visto che tutti i nostri comuni superano di gran lunga il 20% di abitazioni secondarie...

E poi non ho mica capito dove in Svizzera esiste il problema che questa iniziativa dovrebbe risolvere:
- in Vallese? 73.8% di no
- nei Grigioni? 57.3% di no
o forse nelle nostre valli?

Questo sta a dimostrare che si trattava di un falso problema...

Che da oggi diventa un VERO GRANDE problema per i cantoni alpini...

Difendiamo quello che abbiamo di più caro: il nostro pregiato territorio!!
Un grande grazie ai Verdi e a tutti quanti hanno votato si!!
Vasco R
inserito il: 13.3.2012 4:00
Certo è proprio così...

la gente delle pianura e delle città hanno in buona parte sfruttato il loro territorio, ora però pretendono di spiegare a noi come dobbiamo gestirlo!!

E di questo piano entrano senz'altro a far parte anche i parchi nazionali dell'Adula e del locarnese, levare di mezzo i residenti e lasciar inselvatichire gli alpeggi.
Meglio mettere al posto dei vallerani lupi, orsi e linci.

D'altronde si è già arrivati a proporre di indennizzare gli abitanti della Maderanertal/UR purchè abbandonino la loro valle e lasciarla così alla Natura.

Questi sono i propositi...

Gente di valle... sono solo un costo e ostacolano i progetti ecologici...
lo scriba montano
inserito il: 13.3.2012 8:58
Contributo cancellato in quanto non rispetta le regole del nostro forum:

www.vallediblenio.ch/vdbi_bc_regole.php

Le Moderatrici
lo scriba montano
inserito il: 13.3.2012 9:03
Dimenticavo!

Scarpe grosse, testa fine!!

Vale sempre e non dimentichiamocela.

notte..
Moderatrici
inserito il: 13.3.2012 19:55
Invitiamo lo Scriba montano ad essere comunque rispettoso dell'opinione altrui e delle persone. Qui in particolare del signor Franz Weber, promotore dell'iniziativa.

Vi rimandiamo volentieri alle nostre regole e disposizioni del forum:
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Riteniamo possibile, in un sano dibattito (anche in un forum on-line), discutere i vari punti di vista senza dover necessariamente pronunciare giudizi di valore o personali sulle persone coinvolte.

Grazie per la gentile comprensione!

Cordialmente
Le Moderatrici
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