Blenio Café
Terme di Acquarossa
Fabio
inserito il: 22.3.2007 2:57
Puntualmente prima delle votazioni su tutti i giornali ticinesi si parla delle Terme di Acquarossa, purtroppo sarei stato felice di poter leggere che finalmente il progetto sta per partire, invece con molta meraviglia ci si interroga sulle proprietà dell'acqua e sulla natura degli investitori.
Ma non sarebbe il caso di accogliere l'offerta di questi milioni che sono pronti e che non portano nessun colore e felicitarsi che qualcuno crede e vuole investire in questo meraviglioso progetto che darebbe linfa e futuro a tutta la Valle di Blenio ?
Spero proprio che questa testardaggine sulla proprietà dell'acqua termini e si proceda al piú presto a presentare il progetto nei minimi particolari, prima che gli investitori perdano di credere in un progetto che cambierebbe il volto della Valle di Blenio portando agli allori un valore per tutto il turismo della Valle.
andrea
inserito il: 29.3.2007 23:57
Caro Fabio,
prima di tutto grazie per aver attivato una discussione sulle Terme di Acquarossa, che sicuramente per chi vive in Valle dovrebbero essere di fondamentale importanza. Dico dovrebbero, in quanto sono molto sorpreso dal fatto che nessuno sia intervenuto nella discussione. Forse il ventilato ricorso al Tribunale Federale demotiva la discussione? Forse non ci crede più nessuno? Forse... Un silenzio che mi sconcerta.
Ma tante', io ci credo ancora nelle terme e mi auguro che nei prossimi giorni ci siano tante risposte mail su questo tema.

ciao

Andrea
franco
inserito il: 3.4.2007 6:26
Cari amici,
vi devo purtoppo deludere: da documenti che ho letto mi risulta che la vertenza sulla proprietà dell’acqua è iniziata nel lontano 1944 ! Già 50 anni prima si conoscevano le qualità scientifiche e curative delle sorgenti.
La... "fesseria" risale al lontano 1886 quando, da parte dei comuni proprietari, fu data - assieme ai terreni - anche l’esclusiva dell’acqua ai fondatori delle terme; nel 1887 si inaugurarono le terme di Acquarossa. Prosperarono fino all’inizio della prima Guerra Mondiale poi cominciò il declino.
Dopo la Seconda Guerra (anni quaranta) ripresero a funzionare più per motivi estranei che per la
loro efficienza. Per farla breve, miglioramenti e rimodernamenti erano assai rari.
Tanto che nel 1944 in un memorandum dell’associazione ticinese per il turismo, si legge che:
“…le terme di Acquarossa non possono più essere lasciate all’iniziativa privata, che si è dimostrata inetta e non dà alcun affidamento per l’avvanire … “ E ne consigliavano l’espropriazione !
Sulla possibilità di espropriazione l’allora giudice del Tribunale federale Plinio Bolla, interpellato, rispondeva in senso affermativo.
Tanti saluti e come si usa dire… la speranza è l’ultima a morire.

Fabio
inserito il: 14.4.2007 3:04
TERME DI ACQUAROSSA, LE ACQUE DI NUOVO ALLA SOCIETA' BENESSERE 13 / 03 / 2007
La Società Anonima "Centro Benessere" dell’imprenditore Behgjet Pacolli e del sindaco di Lugano Giorgio Giudici può utilizzare le acque termali di Acquarossa. Lo ha deciso lo scorso 7 marzo il Tribunale cantonale d'Appello. La lunga vertenza attorno al diritto d'uso delle famose acque curatrici potrebbe così finalmente essere conclusa, ma Rinaldo e Olga Greter, proprietari delle vecchie Terme, hanno invece già annunciato il ricorso al Tribunale Federale, attraverso i propri avvocati. Per intanto, quindi, il nuovo Centro termale progettato dall'architetto Giorgio Giudici per un investimento preventivato tra i 40 e i 60 milioni di franchi, rimane sempre e ancora... sulla carta. La decisione del Tribunale d'Appello "ribalta" in pratica la sentenza pronunciata dal pretore di Le­ventina Damiano Stefani il 14 gennaio 2005 scorso. L'intera questione, come noto, si presentava e si presenta giuridica­mente alquanto complessa. Il disac­cordo principale tra le parti riguarda il termi­ne “iscrizione provvisoria” del diritto di servitù (diritto dell’uso d’acqua) iscritto sull’atto notarile redatto dal no­taio Gabriele Padlina il 19 novembre ’97; così come una condizione secon­do la quale il rogito non sarebbe più valido nel caso in cui, nonostante le autorizzazioni necessarie, la Centro Benessere non cominci i lavori sulla base di una licenza edilizia concessa dal Comune. Affaire à suivre... e si, ma ognuno la racconta a modo suo.

mara
inserito il: 23.5.2007 4:51
Recentemente ho avuto l'occasione di visitare e provare un nuovo stabilimento balneare aperto nel marzo 2007. Semplice e funzionale, inserito ottimamente (parlando di architettura) nel paesaggio del villaggio montano di Charmey (Canton Friborgo, regione della Gruyère), ai piedi dello Jaunpass (15 km da Bulle). Charmey è a 900 metri di quota. Ha qualche impianto di risalita e parecchie altre attrazioni invernali ed estive.
Posti incantevoli anche per escursioni in bici - rampichino.
Le Terme, la cui acqua ha una temperatura tra i 32° e i 33°C, sono a forma rotonda, a mo' di forma di formaggio (famoso da quelle parti!) e sono rivestite in legno.
Costo: 23 milioni di franchi.
Se non erro, hanno beneficiato del sostegno anche della "Cailler", fabbrica di cioccolato che ha una sua sede produttiva nella regione.

www.bainsdelagruyere.ch/fr

Andatele a vedere, se non è possibile fisicamente... almeno virtualmente!!! :-))
(infatti il sito purtroppo non mostra delle fotografie! Magari le metteranno, visto che il tutto è nuovo)
Ciao! mara
alfiero
inserito il: 7.9.2007 18:38
Terme di Acquarossa
Ma guarda un po` !

Ci fa ben sperare la notizia, apparsa sulla stampa di oggi, che la vertenza tra i vecchi proprietari delle Terme e la Società Centro Benessere sia terminata. Tra le righe si legge anche che la Società Centro Benessere giustifica il suo ritardo nella realizzazione del complesso termale (ritardo che avrebbe poi dato origine ad ulteriori 4 anni di controversie) con il fatto che non erano pronte le necessarie misure pianificatorie. Ma guarda un po`! Mentre piovevano gli auspici per la riapertura delle Terme, ad essere in ritardo eravamo proprio noi?
Se così fosse, qualcuno ci potrebbe spiegare meglio? Quali misure pianificatorie erano in ritardo (ritardo programmato?) ? Quelle locali, cantonali, federali? E poi ci sono ancora oggi norme pianificatorie incapaci di convivere con la semplicità delle nostre fattispeci, che frenano?

Giacomo
inserito il: 8.9.2007 2:39
Bene, bene! Allora vuol dire che il progetto potrebbe presto ripartire?? Fatemi sapere! Trovo che la Valle meriti le sue belle e moderne terme!
Ciao a tutti
Giacomo
Giacomo
inserito il: 8.9.2007 16:28
Mammina ragazzi!
ma leggendo la stampa stamattina sulle Terme, c'è da diventar matti e non si capisce nulla, solo - forse - che non c'è dialogo (o c'è, ma non lo si dice). Insomma, un gran casino. Ma chissà se tutti i potenziali promotori (Centro Benessere, Comune, Cantone, Ente Turistico Blenio e magari anche cantonale) si sono già trovati allo stesso tavolo? Perché qui si ha proprio l'impressione che uno dice una cosa, e l'altro un'altra (e cose - ahinoi! - assai diverse e comunque importanti!) e poi a chi credere? Mah, forse sarebbe ora l'occasione di fare un po' di chiarezza, anche con la popolazione (che in un domani sarà chiamata comunque a contribuire)? Chi può, mi illumini...
Buon fine settimana!
alfiero
inserito il: 24.9.2007 18:30
La storia delle Terme di Acquarossa, fa pensare ad un libro con tante pagine che stiamo scrivendo da un pezzo. Alcuni suoi capitoli sono chiari, vantano vasto consenso e si leggono con piacere, come la stessa ragione di essere di un complesso termale-alberghiero a più stelle in Valle di Blenio (valorizzare un sorgente pregiata e metterla a disposizione della qualità di vita di chi se ne vuol giovare, colmare parzialmente il grande vuoto di cui dispone l’economia bleniese, dare speranza di successo a chi cerca un posto di lavoro a due passi da casa. O come il suo inserimento nell’ambiente e nella pianificazione, accettabilissimo, vista la grande porzione di verde che compone il nostro territorio). Altri capitoli sono invece difficili da leggere perché non ancora scritti compiutamente, come il rischio, presente in ogni investimento, che lascia ancora aperti gli interrogativi sull’origine dei mezzi finanziari per la realizzazione dell’impianto oppure come la professionalità, la specializzazione, o forse addirittura l’arte, indispensabili per farlo funzionare: siamo pronti per occupare i posti di lavoro che diciamo di voler creare? Credo che di quest’ultimo interrogativo ci dobbiamo occupare prioritariamente fondando il nostro ragionamento sulla realtà del mondo circostante.

Se, com’è in quest’epoca, il denaro cessa di essere il mezzo per raggiungere il fine voluto e diventa il fine da raggiungere ad ogni costo, allora il potere è nelle mani della tecnica. Una sorta di semplice filosofia che governa il mondo di oggi, in contrapposizione a quella pensata con la nostra mente umanitaria. L'economia non è più il meccanismo che produce i beni di consumo (se lo fosse ancora avremmo già sfamata l'umanità intera) ma è il meccanismo, al servizio della tecnica, che impiega i mezzi tecnici per produrre denaro. A questo punto la politica non serve più, poiché di gran lunga sorpassata dalla tecnica, tecnica che la politica non conosce, e si può controllare solo ciò che si conosce.

Se applichiamo queste affermazioni ad una fabbrica di mattoni, tutto è facile. La tecnica produce le macchine che fanno il mattone come voluto, e la risorsa umana è facile da istruire, inoltre il prodotto è facilmente controllabile ed analizzabile, e i risultati sono ammessi da tutti.

Se applichiamo, invece, queste affermazioni ai servizi termali vediamo che il potere è detenuto da una tecnica fatta soprattutto di conoscenze. La professionalità è difficile da acquisire, inoltre la qualità del servizio va intuita da persone altamente specializzate, sulla base della soddisfazione dei clienti. Non vi è una sorta di informazioni tecniche di tipo matematico che dimostrano la qualità della cura termale o l'efficacia. Esistono solo utenti soddisfatti che generano nuovo flusso di utenti, o utenti insoddisfatti che fanno il contrario. La cura per il benessere non è una scienza esatta che si apprende e poi si è sicuri di conoscere. La salute non è una cosa banale che si può presumere di saper curare. L’ampiezza delle prestazioni che richiede l’utente è infinita e mutabile.

Ne possiamo dedurre che la probabilità che il progetto terme di Acquarossa diventi realtà dipende, in gran parte, non dal denaro occorrente per realizzarlo, non da volontà politiche particolari, ma di quanta tecnica necessaria per garantirne il funzionamento e quindi produrre denaro, disponiamo.
Qui il pensiero corre alle conoscenze che possono eventualmente essere trasmesse dai precedenti gestori delle terme, alla vicina casa anziani e soprattutto al vicino ospedale, che è la principale fonte di conoscenze di cui disponiamo in materia di salute e benessere.

Ciò induce alla conclusione che se vogliamo le terme, e vogliamo trarne vantaggio, dobbiamo ampliare la Casa Anziani, salvare l’Ospedale e farlo crescere, indirizzarlo verso la specializzazione nella formazione di personale impiegabile nell’industria del benessere e della salute. Poi istituire un punto di consulenza per sensibilizzare i giovani sugli obbiettivi che vogliamo raggiungere con gli impianti termali e motivarli ad intraprendere professioni adeguate ai posti di lavoro che si vanno creando. Servono contatti stretti con gli uffici della promozione dell’occupazione e della formazione professionale. Serve promuovere tutte le cose che serviranno per la conduzione delle terme. Occorre, insomma, impadronirsi della tecnica termale, detentrice del potere, perché solo chi vuol aggiudicarsi l’intera scuderia investe anche nel cavallo che non sa correre.

marcello
inserito il: 25.9.2007 18:54
Ciao Alfiero,
condivido la tua riflessione, ottimo anche il suggerimento...speriamo che qualche interessato legga il tuo post, altrimenti di bleniesi ne vedremo ben pochi...
Terme di Acquarossa
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