Blenio Café
BANDA LARGA-FIBRE OTTICHE IN VALLE DI BLENIO
mara
inserito il: 23.3.2013 22:31
...a questo punto vale la pena aprire una Conversazione apposita!
Oggi, sabato 23 marzo, a p.3 de "laRegioneTicino" c'è un interessante articolo in cui Rocco Cattaneo lancia un'idea...
In effetti fa un po'... una "roba" seguire il CC di Blenio e sentire di "tot" centinaia di migliaia di franchi investiti per la Banda larga (metà li assume Swisscom, evviva!! ;-) Strano che nei grandi centri finanzia ben di più, vedi la Capitale...) e nel contempo sentire il CC di Acquarossa votare più o meno la stessa cifra (un po' più alta). Siamo poi sempre a due passi l'uno dall'altro...
Spontanea la domanda: "non si può orchestrare la cosa assieme?" e... "è proprio giusto che, solo perché nati o stabilitisi in una Valle siamo costretti a ricevere Internet a velocità da lumachina ma pagando la tassa piena?"

Ecco la parte iniziale dell'articolo citato:

UN FONDO PER LA FIBRA OTTICA IN PERIFERIA

La proposta del presidente PLR Cattaneo: strategia pubblica e finanziamento misto per la posa al di fuori dei centri urbani

articolo di L.B.

In passato l’ente pubblico ha finanziato ferrovie e strade, conscio anche dell’importanza dei collegamenti viari per lo sviluppo dell’economia. Oggi – allo stesso modo – dovrebbe contribuire allo sviluppo delle nuove autostrade, quelle dell’informazione. A mettere sul tavolo la proposta politica è il presidente del Partito liberale radicale Rocco Cattaneo , convinto della necessità di istituire un vero e proprio fondo misto pubblico-privato che possa contribuire al pagamento della posa di fibre ottiche anche al di fuori dei centri urbani dove i costi sono più elevati se rapportati al numero di potenziali clienti e dove, quindi, le aziende di telecomunicazione investono solo in un secondo o terzo tempo.

Eppure, dice Cattaneo alla RegioneTicino , l’accesso ultraveloce alla rete internet è determinante soprattutto nelle zone discoste, dove può generare dinamiche virtuose. « È una questione di sviluppo socioeconomico anche in vista del cosiddetto telelavoro – precisa il presidente dei liberali-radicali –. Il volume dell’informazione trasmessa raddoppia ogni venti mesi e gli investimenti infrastrutturali per tenere il passo costano parecchio. La mia paura è che si attrezzino i centri dimenticandosi delle periferie », asserisce ancora Cattaneo, convinto che potendo disporre di una rete ultrarapida nelle valli sarebbe più facile portare, o mantenere, posti d’impiego. « Per il lavoro da casa o per le aziende dislocate poter disporre di una banda di trasmissione sufficiente è un elemento fondamentale: ne va dell’efficienza». Il problema, fa notare Cattaneo, è che sino ad ora il costoso sviluppo delle reti informatiche è lasciato all’iniziativa delle compagnie private di telecomunicazione. Compagnie che «si muovono secondo criteri economico-aziendali». Ciò significa che concentrano i loro investimenti laddove «vale la pena o dove la concorrenza si sta già muovendo".

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Vi consiglio la lettura dell'intero articolo!
ciao, buona domenica, mara
Gina
inserito il: 24.3.2013 5:32
"È proprio giusto che, solo perché nati o stabilitisi in una Valle siamo costretti a ricevere Internet a velocità da lumachina ma pagando la tassa piena?"
… la mia risposta è un no! chiaro e tondo. Non è giusto, evidentemente.
Ma, non dimentichiamo: non è il buon Dio che ha comandato che le cose devono andare così, è la politica che le ha voluto così. La politica ha deciso che il modello del libero mercato è quello vincente, e che il privato sa meglio come gestire la telecomunicazione, le ffs, la posta e altro. Il popolo svizzero ha creduto troppo, e voluto sottomettere una buona parte di quello che una volta era il “servizio pubblico” alla logica del mercato. Per avere più concorrenzialità, più scelta e prezzi più bassi, e meno spese per lo Stato.
Questa ideologia purtroppo si scontra totalmente con l’idea di uno Stato solidale, dove le regioni periferiche sono vivibili e tutta la popolazione gode di pari opportunità. La legge dello squalo è la legge del più forte, e le regioni di montagna non sono i più forti, almeno non in termini di economici – in altre cose sì.
È solo logico che come valle periferica si è fuori concorrenza. Siamo in troppo pochi, non saremo mai redditizi per un’impresa come p.es. Swisscom. Ed è per questo che i nostri comuni devono mettere del proprio, per sopperire a questa “mancanza”. Ed è giusto e importante che lo facciano, finché possono!
Tutte le volte che qualcuno mi chiama per vendermi un contratto telefonico (più vantaggioso, meno costoso, più performante ecc. ecc.) rimpiango i tempi della PTT Posta-Telefono-Telegrafo: un contratto, un interlocutore, prezzi uguali per tutti, servizio uguale per tutti. Forse i prezzi erano più alti, ma oggi comunque siamo in balia alla più totale intrasparenza, e perdiamo un sacco di tempo inutilmente a provare a confrontare i prezzi e servizi.
Vendere o privatizzare, sottomettere alla logica del mercato le infrastrutture pubbliche è come svendere l’argenteria di famiglia: sono dei tesori da mantenere e curare, da dare ai nostri figli senza sciuparli, ma possibilmente aumentandoli nel valore.
Mi fa un po’ specie leggere che proprio Rocco Cattaneo ora si preoccupa delle infrastrutture nelle valli, finora si è piuttosto fatto notare per volere il meno Stato possibile. E vorrei ancora capire bene cosa intende con il "fondo misto pubblico – privato” - qui mancano le spiegazioni.
Fabio
inserito il: 24.3.2013 13:34
Mara,
piano piano, alla luce di esempi come quello da te citato, non credi che si avvicini il momento di riprendere dal cassetto e ridare valore ai pensieri di coloro che volevano un solo comune? Magari, proprio tramite BC, si potrebbe rientrare e iniziare a raccogliere un catalogo di idee e circostanze tali da suggerire ai comuni una sola strategia per tutta la Valle. Buona domenica.
Gina
inserito il: 26.3.2013 16:37
Anche se noi, in fondo, siamo già avanti ;-), forse a qualcuno interessa la conferenza, organizzata da SAB (gruppo svizzero per le regioni di montagna), in collaborazione con L'Ente Regionale di Sviluppo: "Sulle autostrade dell’informazione – come i comuni e le regioni possono procurarsi una connessione a banda larga e quali sono le possibilità d’uso" di giovedì, 25 aprile 2013 dalle ore 09.30 alle 12.00 all'Auditorium di Banca Stato a Bellinzona. Oggi c'è una piccola segnalazione su La Regione, e qui si trovano più info: www.ers-bv.ch

Penso anch'io, per rispondere a Fabio, che per avere più peso nelle trattative (non solo per le "autostrade dell'informazione", ma in generale) vale la pena unirsi, sia a livello di valle, ma anche a livello di regioni di montagna, in Svizzera e in Europa.
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