Blenio Café
OSPEDALE DI ACQUAROSSA
Simone Ghisla
inserito il: 26.2.2014 16:24
A complemento di quanto avevo gia scritto su queste pagine qualche giorno fa, ecco che dall'articolo apparso oggi su "laRegione" si desume che il lavoro dietro le quinte sta pagando. Non credo sia ancora giunto il momento di abbassare la guardia. Molto può ancora essere ottenuto. Un meritato grazie va comunque detto. All'Ascoble, all'Ente regionale di sviluppo, al circolo medici Tre Valli, ai nostri rappresentanti nei comuni e in Gran Consiglio e non da ultimo all'EOC e al DSS che hanno saputo ascoltare (e lo stanno ancora facendo) chi ha avuto il coraggio di portare proposte alternative al progetto iniziale di pianificazione ospedaliera.
Richi
inserito il: 26.2.2014 16:52
Le nostre giuste e lecite rivendicazioni sono state ascoltate! Trovo che sia giusto, comunque, farsi sentire (come popolazione) e utenti del nostro ospedale.
E i politici e tutte quante le persone citate da Simone hanno svolto il loro dovere civile e civico, nell'ambito della carica che ricoprono o che è stata loro assegnata dal popolo elettore.

Non abbassiamo però la guardia. Non si sa come andrà con la ristrutturazione... abbattimento totale dell'edificio o ristrutturazione? Il personale dove andrà in quegli anni? 6???? Non sono troppi?
Simone Ghisla
inserito il: 26.2.2014 19:19
Caro Richi, anche per quanto riguarda la riedificazione e il momentaneo trasferimento per 6 anni a Sementina vi sono alternative. Sono state fatte proposte che attualmente sono al vaglio sia dell'EOC che del DSS. Proposte che faranno il loro corso e che meriteranno ulteriori approfondimenti. Come ho gia avuto modo di affermare non è con il solo sdegno che si ottengono risultati ma bensì proponendo alternative valide, concrete e soprattutto a norma di legge. È quanto si sta cercando di fare. Il mio essere vago prenderà forma.
saluti
alfiero
inserito il: 27.2.2014 14:44
Geniale idea quella di costruire ex novo su altro sedime.

Rimarrebbe l'attuale edificio da trasformare in ampliamento della casa anziani con l'aggiunta di appartamentini per anziani autosufficienti desiderosi di cavarsela da soli, ma anche da poter offrire a coppie di anziani facoltosi che volessereo stabilirsi in valle venedo da città meno accoglienti, confermando che la valle é aperta ai bisogni sociali non solo nostri.
mara
inserito il: 27.2.2014 16:21
Richiedete la petizione, firmate e fatela firmare!
Dobbiamo farci sentire!

www.vallediblenio.ch/vdbi_cronaca.php

Ciao Simone, mi fa molto piacere leggerti su questo forum. Apprezzo i tuoi contributi. Lavori nell'ambiente medico e sai sicuramente meglio di tutti noi cosa vi succede e quali sono le tendenze e gli indirizzi futuri, anche a livello federale.

Ciononostante - anche da "bleniese non D.O.C" mi sento - per una questione anche di principio e forse ideale (idealista sono...) - di difendere quel che in Valle c'è e può ancora essere difeso, in particolare il SERVIZO PUBBLICO!
Sappiamo purtroppo tutti come sono i numeri e le proporzioni Città / Zone periferiche in Gran Consiglio... :-(
Almeno facciamoci sentire!!

Comprendo e so che. dietro le quinte, politici della Valle, Ascoble e addetti ai lavori stanno lavorando. E da mesi. Lo apprezzo certamente. Ma cavoli, questo fa pur parte della loro missione, del loro lavoro, del loro compito. Occupano quei posti o sono stati eletti dalla popolazione per rappresentare gli abitanti, la gente. La gente e il popolo, a sua volta, usa e fa quel che può fare e usare per esprimere il suo dissenso.

In Ticino e altrove, ci sono state occasioni ed eventi di importanza molto ma molto minore, dove la gente si è "rivoltata" e ha protestato per vere e proprie "bazzecole". Facendo magari, e purtroppo, i titoli dei giornali.

Questa non è una bazzecola e trovo giusto e lecito che la popolazione si faccia sentire! Anche attraverso le petizioni... Anche se sappiamo l'effettivo valore che esse hanno... Ma meglio di nulla. A Poschiavo, realtà a noi vicina, la gente e un sito internet han salvato l'ospedale... Chiedete e vedrete come hanno fatto...

Forse mi illudo...ma penso ne valga un pochetto la pena... almeno lo spero! Siamo anche decisamente un po' stufi di vederci tagliati di qua e di là, servizi pubblici. E se poi i soldi pubblici vanno riversati al settore privato, questo fa venire un po' di "rabbietta in pancia". O no? Se ci siamo, facciamoci sentire!


ciao mara
Simone Ghisla
inserito il: 27.2.2014 17:03
Cara Mara, concordo con quanto dici, in toto. E ti dirò di più. È inultile avere un ente regionale di sviluppo se questo può concentrarsi solo nel difendere quanto ci è rimasto senza poi avere più risorse ed energie per progetti costruttuvi.
Il problema ospedale è un tantino complicato e discuterne su di un forum arrischia di diventare sterile di dettagli che però sono fondamentali. L'Ascoble organizzerà una serata (almeno lo spero) dove avremo la possibilità di seguire il filo logico del discorso con molta più chiarezza. In ogni caso non ne farei un discorso di guerriglia tra pubblico e privato (la distribuzione dei letti nel cantone della pianificazione attuale è assolutamente neutra). Farei piuttosto un discorso di competenze, di servizio sul territorio, di socialità, di pari opportunità,...
come sempre affaire a suivre e ben vengano le tante firme
Fabio
inserito il: 1.3.2014 13:20
Purtroppo, però potrebbe darsi che sia l'unico a non trovare, un riassunto oggettivo in aggiunta alle interpretazioni-supposizioni delle diverse correnti politiche, è difficile da vedere. Cioè: oltre al fatto di salvare un istituto, di non compromettere l'occupazione di una valle già in deficit di posti di lavoro ecc., non si conosce sufficientemente con quali motivazioni tecniche-politiche chi "lavora dietro le quinte" porta avanti il discorso. Ho sempre affermato che la politica da sola non ce la può fare senza una valida motivazione tecnica. Ecco un input a favore di chi, dedica impegno e energia per il futuro del nosocomio bleniese: la medicina assicurativa e legale. Nel settore delle assicurazioni di persone gli enti assicurativi sono sempre più confrontati con la necessità di motivare-provare le proprie posizioni nei confronti di assicurati e tribunali. Penso, per esempio, alla riabilitazione stazionaria dopo trauma o malattia, alle prove necessarie prima di poter attestare una capacità lavorativa residua di persone ammalate o infortunate, alle necessità di visite urgenti per la valutazione di inabilità lavorative, alle perizie ed al supporto da dare agli ospedali principali quando determinate complicazioni vanno oltre il sistema tariffario globale.
Ritengo questo un segmento da approfondire e che potrebbe portare nuova sostanza a Acquarossa e legare con il progetto Terme.
Magari, un qualche assicuratore potrebbe anche sentirsi legittimato a partecipare finanziariamente.
Buon WE a tutti. Fabio
Richi
inserito il: 10.3.2014 17:05
Pagine 2-3 de laRegioneTicino di oggi... interessante. Se lo dicono i medici!! Difendiamo il difendibile!!! Il pronto soccorso deve restare!
Gina
inserito il: 10.3.2014 18:51
Sì, davvero interessante la doppia pagina. Com'è possibile che ancora il 26 febbraio l'onorevole Beltraminelli garantisce che "i due Pronto soccorsi resteranno" (titolo cubitale su La Regione), mentre oggi Pellanda dice tutto il contrario? Poca chiarezza. Firmate TUTTI e TUTTE le due petizioni in circolazione: quella firmata dai tra sindaci della Valle, e quella del MPS. Importante puntare i piedi, adesso, e non lasciar scivolare.
mara
inserito il: 10.3.2014 21:48
Ecco ai lettori del forum BC lo stralcio più critico della doppia pagina de laRegioneTicino di oggi. Intervista di Simonetta Caratti, p.2.

IL DIRETTORE DELL’EOC, GIORGIO PELLANDA

In valle restano ambulatori per piccoli malanni, le urgenze a Bellinzona

Gli ospedali di Faido e Acquarossa senza l’attuale funzione acuta perderanno i Pronto soccorso B: «Diventeranno istituti di cura per chi non necessita cure acute, ma convalescenza (o chi non può essere curato a casa per motivi non prettamente medici) prima di rientrare a domicilio o in casa anziani», spiega Giorgio Pellanda, direttore dell’Eoc.

Questi pazienti possono aggravarsi: come può gestirli un istituto di cura senza specialisti?

Bisognerà fare il possibile per non ricoverare nell’istituto pazienti fragili che possono scompensare. Se succede vanno riportati all’ospedale acuto. Negli istituti di cura saranno presenti medici formati, capaci di gestire eventuali urgenze di un paziente, stabilizzarlo e poi valutare un eventuale trasferimento.

Nei futuri istituti di cura, niente più Pronto soccorso, giusto?

L’istituto di cura avrà una copertura medica 24 ore su 24, ma solo per i pazienti ricoverati in convalescenza. Se una persona in valle ha un’urgenza, chiamerà il 144. Inoltre l’Eoc garantirà un consultorio medico di urgenza per i piccoli malesseri. Avrà radiologia e laboratorio.

Oggi un anziano con la polmonite va al Pronto soccorso in valle e magari viene ricoverato. Quali emergenze gestirà invece il consultorio?

Piccoli malanni, dal mal di pancia all’ematoma. Mentre incidenti, ictus, infarti, l’anziano con la polmonite o lo scompenso diabetico… vanno all’ospedale acuto. Già oggi è così.

Per i picchetti contate sui medici di valle: loro dicono di non farcela...

Fare il medico in valle è una vocazione. Sono in pochi perché non c’è un numero tale di pazienti da garantire la redditività di uno studio.

Sono pochi perché è impegnativo. Molti vanno in pensione. Non è irresponsabile caricare chi è già oberato?

Con il consultorio vogliamo aiutarli, creando una base medica in valle. Se mancano i dottori non potremo realizzarlo.

Pochi medici e il pubblico si ritira, togliendo i Ps: non è un controsenso?

I pazienti in valle diminuiscono e l’Eoc non si ritira. La pianificazione ospedaliera prevede di cambiare destinazione alle due strutture ospedaliere.

E le ambulanze faranno spola dalle valli all’ospedale San Giovanni?

Potrebbero avere le sedi dentro i due istituti così da essere più vicine ai pazienti da trasportare verso l’ospedale acuto. Medico e infermieri potrebbero dare una mano quando non sono impegnati.
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