Blenio Café
Il Brenno
daniele
inserito il: 31.7.2009 16:00
Probabilità.

Stanno svuotando diverse briglie dei riali laterali dal materiale depositato.
Nei giorni di svuotamento l'acqua è color del caffé e resta leggermente torbida anche il giorno seguente la movimentazione di materiale.
daniele
inserito il: 31.7.2009 21:03
"lasciti..." delle dighe, degli esuberi delle varie prese d'acqua, forti precipitazioni zonali, e/o forti riscaldamenti diurni che fanno colare gli ultimi rimasugli di neve in alta quota??
Moderatrici
inserito il: 19.8.2009 21:13
Cari utenti interessati a questa tematica,

vi segnaliamo sul tema un articolo a firma Alda Fogliani apparso sull'edizione di ieri, 18 agosto, del "Corriere del Ticino" a pagina 15.

Buona lettura e buona giornata

Le Moderatrici
Gina
inserito il: 27.8.2009 18:24
Rompo questo silenzio estivo riprendendo il tema del Brenno, ma del Brenno in Alta Valle, in quanto qui ho la situazione sotto occhio.

A mio parere, il plusvalore turistico che il Brenno potrebbe dare alla nostra regione è troppo poco riconosciuto dalle autorità, dall’Ente del turismo e anche dalla popolazione. Si parla di piscine, aperte e coperte, di terme, e si conclude sempre con un sospiro: mah, mancano i soldi. Non potremmo mai averla. Invece il fiume Brenno c’è, e in tanti posti offrirebbe dei posti di svago e di riposo, per le famiglie in Valle e per i turisti, che sono - quelli che vengono da noi - come ha detto Edgardo Mannhart in un’intervista (cito da memoria) “persone semplici, che cercano la tranquillità e il contatto con la natura” e che quindi non hanno grandi pretese, se non quella, appunto, di trovare un pezzo di natura incontaminata e pace.

Quest’estate non sono andata via in vacanza, invece sono rimasta qui, e diverse volte sono andata al fiume, per prendere il sole, godermi l’acqua fresca e cristallina, lo spettacolo naturale tra roccia, sassi e l’acqua che scorre. Bellissimo, splendido. Qui a Olivone c’è un posticino (dietro la discarica) dove il fiume forma un bel pozzo ed è facilmente raggiungibile a piedi per chi sta in paese. Qualcuno ha creato un piccola diga, a volte ho trovato delle vere opere d’arte, fatte con sassi, ancora più belli in quanto effimeri.

L’unico neo: la discarica. O meglio: l’accesso al fiume, che parte o dalla Piazza d’Armi, lungo la zona industriale e la discarica, oppure, per chi conosce un po’ meglio la zona, da Marzano, lungo un bel sentiero nel bosco. Essendo vicina la discarica, purtroppo, ancora oggi, ci si trovano rifiuti sparsi un po’ovunque, anche nel bosco. Saranno portate dal vento, buttate lì da persone incuranti, o rimasugli di vecchi tempi, quando buttare la plastica, frigoriferi, pezzi d’auto e quant’altro nei boschi era ancora di più “courant normale”. Veramente non è un bel biglietto da visita per la nostra regione.

Un possibile rimedio sarebbe quello di organizzare delle “giornate ecologiche”, in primavera, durante i quali autorità e popolazione si dedicano alla pulizia di alcune tratte del fiume e del bosco, con lo scopo di renderli più presentabili, ma anche di rendere tutti quanti più attenti al problema dei rifiuti.

Cosa ne pensate voi, lettori e lettrici?
alfiero
inserito il: 28.8.2009 15:00
Salve Gina,
giusto, bello e anche gratuito. Ma siamo in conflitto con le autorità. Loro vedono il pericolo dei forti e repentini aumenti delle masse d'acqua.
L'ex comune di Aquila aveva diramato una raccomandata ai proprietari - io fra i quali - che mettono a disposizione il terreno per gli attendamenti dei Lupetti per declinare la responsabilità del comune in caso di incidenti, come dicono i cartelli posti lungo il fiume.
Servirebbe poterne sapere di più.

buona giornata
Gina
inserito il: 29.8.2009 0:13
Grazie della risposta, Alfiero! I pericoli ci sono, è chiaro. Come sempre nella natura, bisogna usare la testa ed essere informati. E anche facendo così, non c'è garanzia. Ma non capisco come qualcuno potrebbe rendere colpevole un Municipio in caso di disgrazia al fiume: chi ci va si assume la propria responsabilità, come chi va in montagna, p.e.

Altro discorso in una piscina o in una spiaggia pubblica, dove deve esserci un bagnino e i dispositivi di sicurezza, presumo.

Non è che io mi intendo di questioni legali. Ma il mio buon senso mi direbbe che se un Municipio espone dei cartelli di sensibilizzazione e informa le persone sui possibili pericoli (con una campagna capillare, ben comprensibile e in diverse lingue, indirizzandosi anche ai turisti) esso abbia fatto il suo dovere - la responsabilità poi è del singolo, o nel caso dei lupetti, dei monitori.

Mah?
marcello
inserito il: 1.9.2009 21:44
Al di là dei pericoli naturali che possono essere presenti in un fiume, al di sotto degli impianti di captazione e di contenimento delle officine idroelettriche sussiste effettivamente un pericolo di aumento repentino della massa d'acqua, questo dovuto a ragioni di forza maggiore o a eventuali guasti tecnici.
I cartelli ci sono e servono a sensibilizzare la gente, e chi frequenta questi corsi d'acqua deve stare in guardia!

Per un bagno in tranquillità bisogna salire al di sopra dei 1700 msm, ma lì l'acqua è un po' freddina...
Gina
inserito il: 1.9.2009 22:47
Sì, ma quanto repentino, e quanto aumento? Personalmente non ho mai visto un fenonemo di questo tipo, se non in caso di forti piogge. Ma so che il pericolo c'è, e per quello scelgo un posto di facile accesso (e da dove posso anche scappare facilmente, quindi non in un "canyon", p.e.), e osservo bene l'acqua. Sono anche cosciente che ciò può avvenire in una giornata di sole, poiché, come dici tu, può essere che lascino improvvisamente andare acqua dalla diga, o che ci sia un temporale in alta quota.
marcello
inserito il: 2.9.2009 2:30
Le dimensioni del fenomeno dipendono dalla configurazione del fiume e dal tipo d'impianto che sta a monte.
Mi ricordo da ragazzo di aver vissuto una esperienza del genere proprio sul tratto di fiume di cui parli, un po' più a monte, l'acqua è aumentata in modo abbastanza veloce e noi ragazzi siamo fuggiti via.
Il pericolo anche se minimo esiste, e vedo male una promozione turistica in questo senso.
mara
inserito il: 3.9.2009 3:29
Ciao Gina,
a me la tua idea piace. Come offerta di svago nelle calde giornate estive. :-)

Tenuto conto che gli eventi naturali sono comunque imponderabili e fermo restando che la responsabilità è della singola persona che si avvicina o si bagna in fiumi e laghi non custoditi, in questi casi l’informazione sugli eventuali rischi e pericoli trasmessa ai bagnanti è di fondamentale importanza (vedi Verzasca e attività della “Commissione fiume Verzasca sicuro”).
Tra l’altro, la Commissione cantonale “Fiumi ticinesi sicuri” (istituita nel 2001, in seguito al positivo lavoro di quella in Verzasca) sta facendo uno studio su 40 fiumi e torrenti in Ticino, di cui 39 nel Sopraceneri (compreso il fiume Brenno), studio che renderà noto nel corso dell’inverno 2009 o primavera 2010.

Molto importante è anche instaurare una collaborazione con le aziende idroelettriche al fine di migliorare questa informazione e lo svolgimento delle loro attività.
Tuttavia, non farei una grande pubblicità esterna sulla presenza di questo luogo (che non conosco), per i motivi di concreto potenziale pericolo evocati anche dagli altri utenti qua sotto.
In certi casi, basta il passa-parola, anche tra villeggianti e turisti di passaggio. Ciò non toglie che la proposta di migliorare un poco l’accessibilità e di ripulire qua e là il luogo è più che valida, a beneficio dei fruitori, in primis i bleniesi!
Ciao, buona serata
Il Brenno
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