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Blenio Café
SCONTRI AUTO-SELVAGGINA
IN VALLE DI BLENIO
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Richi
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inserito il: 30.6.2010 22:52 |
Salve a tutti, mi rifaccio ad uno dei miei precedenti interventi su questo tema. Con molto piacere ho letto ultimamente una pagina sul Corriere del Ticino del 26 giugno scorso (p.10 a firma Raimondo Locatelli), dove si parlava proprio di questo tema e degli interessantissimi test fatti in alcuni Cantoni della Svizzera, con appositi sensori, e con risultati molto soddisfacenti. Come già qualcuno qua sotto ha scritto, attori principali di questi test-esperienze sono le varie federazioni di cacciatori (tra cui anche quella ticinese) e l'Associazione svizzera di assicurazioni. Impressionanti infatti le cifre, anche per le assicurazioni!!! (30 milioni nel 2008 in tutta la Svizzera, dove si sono verificati 19 mila scontri con animali). In Ticino nel 2008 sono stati coinvolti ben 1'265 ungulati (cervi e caprioli) con una mortalità per la selvaggina di 496 capi a causa del traffico; 200 gli investimenti notturni. La prevenzione degli infortuni ed incidenti è resa possibile, in queste esperienze, da sensori posati sui pali che delimitano la strada: con lo spostamento dell'automobile o del selvatico, il dispositivo si illumina allertando l'animale, così da allontanarlo dal campo stradale. Nei Cantoni dove questi sensori sono stati provati (Zurigo, Lucerna e Sciaffusa) sembra che i risultati siano davvero incoraggianti! Speriamo che si arrivi presto ad una soluzione del genere anche dalle nostre parti! Cordiali saluti, buona lettura Richi
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mara
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inserito il: 29.4.2016 15:25 |
WOW!!!! .... Finalmente una buona notizia... Da TIO, di oggi.... BELLINZONA - In un anno 500 incidenti stradali in Ticino per colpa di un animale che improvvisamente è spuntato sulla strada. Un problema in continua crescita rispetto al passato, con un aumento del 44% rispetto al 2001. Le zone più pericolose? Il Cantone ne ha individuate due: la tratta all’altezza dell’ex-Motel Riviera a Claro e quella in zona Legiüna nel Comune di Serravalle. Ed è proprio in queste due zone che il Cantone ha deciso di mettere in funzione nuovi sistemi di segnaletica. "Si tratta - fa sapere il Dipartimento del Territoprio - di un sistema collegato a sensori che, rilevando la presenza di animali a lato della carreggiata, attivano un pannello luminoso, il quale allerta il conducente del pericolo concreto presente su quel tratto di strada". Al finanziamento della fase pilota contribuiscono la Divisione costruzioni con i crediti di miglioria stradale, l’Ufficio della caccia e della pesca con il Fondo di intervento, il Dipartimento delle istituzioni tramite il Fondo della sicurezza relativo al programma di prevenzione “Strade sicure” e i due Comuni direttamente interessati. Se questa fase darà i risultati attesi, si valuterà la possibilità di installare la segnaletica testata su altri tratti stradali interessati da questa problematica. La Polizia cantonale e l’Ufficio della caccia e della pesca ricordano che come stabilito dalla legge ogni incidente va annunciato immediatamente alla Polizia cantonale. Altrimenti, si rischia la denuncia per inosservanza dei doveri in caso d’incidente e maltrattamento degli animali. Va infatti ricordato che spesso gli animali che fuggono dopo essere stati travolti periscono dopo lunghe sofferenze; in quest’ottica, solo la segnalazione alla polizia o al guardacaccia di zona permette un loro intervento efficace.
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mara
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inserito il: 20.8.2016 11:57 |
Lungo la tirata della Legiüna sono stati posati negli scorsi giorni da addetti (sembra grigionesi? ;-). Qui l'articolo della collega Chiara Scapozza apparso su laRegioneTicino negli scorsi giorni: Primo impianto posato a Claro, a giorni il secondo a Malvaglia. Scopo: prevenire le collisioni UN RADAR PER LA SELVAGGINA Gli incidenti che coinvolgono gli ungulati sono quasi raddoppiati in 15 anni. Al via una fase pilota con strumenti di ‘segnaletica attiva’. Un nuovo radar fisso a Claro? Non proprio, anche se l’intento è quello di far togliere il piede dal gas al conducente. Ma solo in particolari circostanze: ovvero quando a fianco della strada viene rilevata la presenza di animali. Il primo impianto di “segnaletica attiva” è stato posato in questi giorni (zona ex Motel Riviera) e sarà ben presto in funzione (si stanno calibrando i sensori). A brevissimo sarà posato il secondo, a Malvaglia (zona Legiüna). Lo scopo? Prevenire le collisioni tra automobili e ungulati (cervi, cinghiali e caprioli). Incidenti che sono da tempo in aumento, considerati in particolare gli spostamenti degli animali (sempre più sui fondivalle) e l’aumento degli esemplari (cinghiali). L’autorità cantonale ha quindi deciso di testare un “sistema di segnaletica variabile” per “prevenire più efficacemente il rischio di collisioni”: lo avevano annunciato il Dipartimento del territorio e quello delle Istituzioni in aprile, tramite un comunicato inviato ai media. Oggi la segnaletica è sotto gli occhi di tutti e nelle prossime settimane l’autorità convocherà sul posto la stampa per informare più nel dettaglio la popolazione. Il funzionamento si basa essenzialmente su già citati sensori, simili a telecamere, ben visibili ai lati della strada: questi assicurano rilevamenti sia di movimento che di calore. Quando lo strumento avverte la presenza di qualcosa (potrebbe trattarsi anche di un pedone, e considerata la tratta in questione la prevenzione non guasta...), allora il segnale del limite di velocità a 40 chilometri all’ora si accende. Indicazione luminosa su pannello nero posta sotto al tradizionale cartello statico di attenzione selvaggina (il triangolo rosso con al centro il capriolo). Ma è proprio la segnalazione accesa ad avvertire il conducente che in quel punto, in quel momento, un animale si aggira davvero nei pressi della carreggiata. L’autista, avvertito dal pannello del pericolo concreto, non può che reagire rallentando. Lo provano i risultati di simili impianti già posati in altri cantoni e in altri Paesi, dove il numero di incidenti è stato drasticamente ridotto. La fase test durerà almeno un anno, per consentire di raccogliere dati durante tutte le stagioni. I due punti “pilota” sono stati scelti da un gruppo di lavoro interdipartimentale, che ha individuato le due località sensibili considerando la pericolosità del tratto (numero di incidenti e tipologia degli animali selvatici coinvolti), la presenza di un passaggio faunistico di importanza nazionale (vista la morfologia della zona, gli animali sono “costretti” a passare di lì per raggiungere il fiume), il traffico medio giornaliero e la lunghezza del tratto.
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Richi
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inserito il: 21.9.2016 15:29 |
... ma funziona o non funziona???? ;-)
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