L'intervista con Letizia Maestrani
Fiorista


LETIZIA E IL CORAGGIO DI PARTIRE…

Il suo fiore preferito è la “Gloriosa superba”, ma lei superba proprio non lo è. Può però essere però giustamente gloriosa di quello che ha fatto finora nella sua vita e nella sua professione, che l’ha portata a vincere, lo scorso mese di marzo alla Venaria Reale di Torino, il primo premio assoluto del concorso internazionale “Bouquet Sanremo Young”.

Stiamo parlando di Letizia Maestrani, 22 anni di Dangio, di primo acchito riservata, ma che poi, proprio come il nome che porta, manifesta entusiasmo, gioia di vivere e di fare, appena la si conosce un po’ di più. L’abbiamo incontrata una fredda sera di una primavera che non c’è, nel nostro paesello bleniese.
Fin da bambina – ci racconta – mi piaceva lavorare con le mani, creare qualcosa, soprattutto con i fiori”. Poi un giorno alla Scuola media di Acquarossa sente parlare dell’ “Ecole pour fleuriste” di Lullier nel Canton Ginevra. “Ho così deciso di fare gli esami di ammissione (matematica e lavori pratici, ndr.) – continua la giovane – In quel periodo avevo già ricevuto altre offerte di lavoro come impiegata d’ufficio o venditrice. Quasi non ci speravo più e non ci credevo, ma un giorno arriva una lettera dalla scuola: ero stata ammessa!”.
La giovane parte quindi per il Canton Ginevra, dove resta per 4 anni, avendo pure l’occasione di conoscere la città e la regione. “In classe – racconta – eravamo in 18 ed io ero l’unica ticinese. E’ un’esperienza che consiglio a tutti – dice con un sorriso – quella di andare via di casa, anche se è stata dura, lo ammetto! Tuttavia si cresce e si imparano un sacco di cose.

Di quegli anni, dal 2003 al 2007, Letizia serba infatti bellissimi ricordi e ha pure perfezionato la conoscenza della lingua francese. Molta riconoscenza, per quanto appreso in quel periodo nella Svizzera romanda, Letizia la sente anche per il suo professore Godel, che molto le ha saputo trasmettere.
Tornata in Ticino, di fronte alle prime difficoltà della ricerca di un posto di lavoro nel suo settore, decide di partire per tre mesi a Monaco, per perfezionarsi pure nella lingua tedesca. “Di tutto ciò – osserva la giovane – devo davvero ringraziare i miei genitori, che mi sono sempre stati vicini ed hanno assecondato e sostenuto le mie scelte”.
Rientrata di nuovo in Ticino, molto desiderosa di mettere in pratica quanto ha imparato e di dar sfogo alla sua innata e bella creatività, svolge alcuni lavori temporanei (con una parentesi a Bulle), fin che – due anni fa – viene assunta nell’azienda del giardiniere-fiorista Luca Bullo di Claro, dove lavora tuttora con molta soddisfazione.

Una giornata tipo vera e propria non esiste, il lavoro è molto variato, e può andare dall’allestimento delle composizioni per matrimoni, battesimi e altre ricorrenze, come alla preparazione delle creazioni che vengono poi vendute nel negozio. Un lavoro molto variato e che, grazie al datore di lavoro, le permette di sbizzarrirsi e lasciar correre la sua fantasia e creatività: “spesso ho avuto l’occasione di far conoscere ai miei colleghi dei fiori nuovi, e questo mi rende felice!”, dice Letizia sorridendo. “Mi piacciono molto infatti i fiori nuovi, insoliti e diversi! Adoro la Gloriosa superba, la mia preferita”. Le composizioni, ci spiega, vanno eseguite sul momento dato che i fiori si conservano solo alcuni giorni nella cella “frigorifera”.

Una grande soddisfazione, come detto in apertura, a Letizia l’ha regalata la partecipazione al concorso “Bouquet Sanremo Young”: “ho visto l’annuncio in Internet – ci racconta – e ho deciso di iscrivermi mandando il mio curriculum vitae”. Letizia partecipa quindi una prima volta nel 2009 ottenendo buoni risultati, mentre quest’anno ha eccelso guadagnato appunto il primo posto assoluto. “Ho imparato molto da questa esperienza, ed è stato bello vedere tante opere a concorso, tutte molto belle; non pensavo davvero di vincere!” .
E nel suo futuro, cosa vede Letizia? “Per il momento – ci risponde – mi trovo bene dove sono. Mi piacerebbe però approfondire le conoscenze dell’inglese e mi piacerebbe fare un soggiorno a Londra. Vediamo. Ad ogni modo – conclude – quello che mi sento di dire ai giovani è di non avere paura a partire! Per tornare c’è sempre tempo, mai si torna comunque diversi!”. E’ un augurio e un incentivo, questo, che volentieri giriamo a tutti i lettori, in particolare ai giovani!

Fonte: da un'intervista apparsa sul mensile "Tre Valli, luglio/agosto 2010, m.z, p.11




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